
"Non si capisce questo accanimento contro il mondo delle palestre. Siamo stati fatti passare come la causa di tutti i mali, quando in realtà non abbiamo mai avuto un contagio nelle nostre strutture. Però il Governo ha deciso di chiuderci, malgrado tutte le spese sostenute e gli sforzi fatti per adeguarsi ai protocolli anti-contagio". C’è tanta rabbia, mista a incredulità, fra i titolari delle palestre pratesi dopo l’ultimo Dpcm del Governo.
Un mese (almeno) di chiusura totale rischia di mettere in ginocchio varie attività e di creare non poche difficoltà a tutte le famiglie dei dipendenti e dei collaboratori che vi ruotano intorno. "Questa decisione è assurda – commenta Gianna Meoni, titolare delle palestre Universo -. Le palestre sono luoghi più sicuri di altri e non è chiudendoci che si risolve il problema del diffondersi del contagio. Peraltro impedire alle persone di svolgere attività fisica vuol dire anche far loro dei danni: tanti clienti si preoccupano perché grazie alla ginnastica avevano ripreso a camminare o a muoversi e adesso non sanno cosa fare. Noi proseguiremo con i corsi online, come abbiamo fatto durante il lockdown". E ancora: "Se questa situazione dovesse prolungarsi avremmo grosse difficoltà economiche, specie dopo le spese sostenute per adeguarci ai protocolli – insiste Meoni -. E non si può fare affidamento sui fondi stanziati, che peraltro sono il minimo che ci si può aspettare in una situazione del genere".
Dello stesso avviso Rossano Raffaelli, titolare di Serendip: "Nella quasi totalità dei casi ogni controllo fatto in una palestra non ha riscontrato irregolarità. Si lasciano aperte altre strutture e altre attività ben più pericolose. Ci adeguiamo alle disposizioni, senza capirle e senza condividerle – precisa -. Il danno economico è enorme e gli indennizzi promessi non copriranno mai le perdite. Cercheremo comunque di stare vicino ai nostri clienti con corsi online e provando ad organizzare attività all’aperto, che al momento sembrano consentite". C’è amarezza anche nelle parole di Fabio Barni, titolare dell’Accademia Crossfit Prato, che fa anche da scuola di arti marziali: "Sono orgoglioso di dire che non ho mai avuto un caso positivo in palestra. Purtroppo non è servito a scongiurare la chiusura incomprensibile e immotivata di un intero settore come il nostr. Per quanto riguarda le arti marziali siamo in attesa delle disposizioni della nostra federazione sportiva, ma non credo che gli allenamenti potranno proseguire, neanche eliminando il contatto. Forse si salveranno gli atleti di interesse nazionale".
L.M.