
Saranno due le aggregazioni funzionali territoriali di pediatri di libera scelta. O almeno questa è l’ipotesi sulla quale stanno lavorando i dottori di famiglia per i bambini, prendendo le mosse da quanto indicato nella delibera di riorganizzazione dell’assistenza primaria territoriale, presentata dall’assessore regionale Simone Bezzini e approvata nei giorni scorsi dalla giunta regionale toscana.
"Ad oggi esistono soltanto le aggregazioni dei medici di famiglia per gli adulti - sottolinea Luciana Biancalani, segretario provinciale Fimp (Federazione italiana medici pediatri) - con la direttiva regionale ne nasceranno anche fra i pediatri. In area pratese contiamo 28 pediatri: teoricamente dovremmo formarne una, ma la scelta si sta indirizzando su due raggruppamenti anche per venire incontro alle famiglie. Quindi l’ipotesi è che una aggregazione sia nella zona Nord ovest e l’altra nella Sud est. C’è da dire che noi pediatri siamo abituati da sempre a lavorare in gruppo".
Che cosa cambierà con quella che dalla Regione è stata definita come la novità assoluta della riorganizzazione della assistenza territoriale primaria? "Ci sarà una maggiore uniformità di orari degli studi con un coordinatore della Aft (Aggregazione funzionale territoriale) - aggiunge la dottoressa Biancalani - Fra le prerogative che ci saranno affidate e gli obiettivi da perseguire ci sarà la copertura vaccinale in età pediatrica". Nell’atto regionale si legge infatti che "l’impegno dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nell’attività vaccinale facilita, in virtù della capillare distribuzione sul territorio, l’accesso alle vaccinazioni inserite nel Piano nazionale prevenzione vaccinale a tutta la popolazione assistita assicurando il raggiungimento di coperture ottimali utili per diminuire l’incidenza delle malattie infettive prevenibili e delle loro complicanze".
Da non confondersi, però: i genitori non dovranno pensare alla aggregazione funzionali dei pediatri come ad una sorta di pronto soccorso pediatrico per i loro figli. Niente di tutto questo: l’organizzazione interna cambia principalmente per i professionisti che avranno un altro approccio con i pazienti e che potranno seguire gli assisti in percorsi attivati anche nelle case della salute. "Ci sarà un’organizzazione per fare certi tipi di esami senza attese, quando ci sarà necessità di avere risposte in tempi rapidi, magari inviando i bimbi in strutture preceise con le quali collaborare - afferma la dottoressa Biancalani - E ci sarà un incremento della offerta vaccinale". La riorganizzazione prevista dalla Regione sarà attiva ad inizio 2024, dopo che saranno siglati gli accordi integrativi regionali con la medicina generale. I primi passi si stanno muovendo proprio in questi giorni.
Intanto sono ancora molte le famiglie che si rivolgono ai pediatri per l’influenza che sta colpendo i loro figli. "Si tratta di influenza di tipo B, una seconda ondata di influenza - spiega la dottoressa Biancalani - Adesso si sta notando una diminuzione di casi. I sintomi sono febbre alta, tosse, mal di gola e raffreddore. In alcuni casi ci sono anche problemi gastroenterici. Che cosa fare? Per evitare le sindromi influenzali bisogna vaccinarsi".
Infine, è stata pubblicata sul Burt, il Bollettino ufficiale della Regione Toscana, la disposizione, diventata legge, secondo la quale per tornare a scuola dopo una malattia gli studenti non dovranno più presentare il certificato medico: neppure dopo cinque giorni di assenza, com’è adesso. "Una facilitazione ed un sollievo per noi e per le famiglie - chiosa Biancalani - L’esperienza del covid ha lasciato un insegnamento che è stato colto e messo in pratica. Il certificato resterà soltanto per quelle malattie di tipo infettivo soggette a denuncia".
Sara Bessi