La vita di Datini in un film Per riscoprirne l’eredità

Diretto da Santi, promosso dalla Fondazione, sponsorizzato da imprenditori. Domani alle 21,30 c’è la proiezione gratuita al Castello dell’Imperatore

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La vita di Francesco di Marco Datini e la sua eredità di uomo e di imprenditore narrate in un documentario "Francesco Datini da Prato" firmato dal regista Tommaso Santi. E’ la prima volta che la parabola del mercante-banchiere viene raccontata col rigore della documentazione storica, a partire dalla corrispondenza fra Datini e la moglie Margerita, arriva sul grande schermo. Una ’operazione culturale promossa dalla Fondazione istituto internazionale di storia economica "F. Datini" per far riscoprire questo affascinante personaggio di cui campeggia un’imponente statua in piazza del Comune. Un lavoro corale possibile grazie al coinvolgimento di molti imprenditori del distretto che hanno risposto con slancio all’appello di Giammarco Piacenti, presidente della Fondazione, a contribuire alla riscoperta di uno dei loro antenati più prestigiosi. "Ogni imprenditore o professionista pratese ha in comune un’eredità storica da riscoprire ed è quella che ha lasciato da Datini - afferma Piacenti - . lui che ha creato una holding company ante litteram, divenendo molto ricco senza mai dimenticare chi aveva bisogno". Da qui l’idea di un film in grado di far conoscere e stuzziare l’interesse su Datini. "Non posso che esprimere la mia più viva soddisfazione - prosegue - per come il regista Santi, ha realizzato questo bel racconto che, seppure fondato su testimonianze scientifiche e di specialisti, è di ampia divulgazione. E’ un prodotto destinato a ogni tipo di curioso, alle scuole e anche alla programmazione tv". Dopo un’anteprima con gli sponsor, domani alle 21,30 ci sarà una proiezione, con accesso gratuito, nel Castello dell’Imperatore (in caso di pioggia al Terminale). "E’ una stimolante testimonianza su Datini: mercante-banchiere antesignano dello spirito imprenditoriale moderno. Ma anche mecenate e benefattore", dice il professor Giampiero Nigro, direttore scientifico della Fondazione. I 52 minuti di film sono stati girati fra Prato (al conservatorio di San Niccolò) ed Avignone. La fotografia è di Duccio Burberi e le azzeccatissime musiche sono di Andrea Benassai; le scene di Daria Pastina, i costumi di Aurora Damanti, il suono di Manuela Patti. Tante le suggestioni che passano attraverso i personaggi scelti per interpretare Datini e la moglie. L’avventura umana del mercante è narrata da voci di attori che si vedono sullo schermo in un intreccio fra passato e presente quali Valentina Banci, Andrea Bacci, Fabrizio Checcacci. La consulenza storico-archivistica è di Nigro e Simonetta Cavaciocchi (Fondazione Datini); Leonardo Meoni e Chiara Marcheschi (Archivio di Stato di Prato).

Sara Bessi