REDAZIONE PRATO

La truffa delle case messe all’asta "Legali e consulenti alla sbarra"

Quattordici richieste di rinvio a giudizio sul caso del lodi arbitrali taroccati in modo da sottrarre i beni ai creditori

Quattordici richieste di rinvio a giudizio per turbativa d’asta. Sono quelle avanzate dal pm Laura Canovai al termine delle complesse indagini sui lodi arbitrali truccati che avrebbero permesso ai proprietari, tramite l’usocapione, di tornare in possesso delle case all’asta togliendole di fatto ai creditori. A finire agli arresti domiciliari, due anni fa, fu Andrea Mucci, 66 anni, ex avvocato, residente a Montecatini, radiato e cancellato dall’albo per una condanna per bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita. L’ex professionista deve rispondere anche di esercizio abusivo della professione insieme all’avvocato pratese, Maria Di Rocco, 51 anni, e Cristina Montorzi, 62 anni. Nei guai sono finiti anche due consulenti, Massimo Guelfi e Giampaolo Del Vita, che validavano i lodi oltre ai proprietari delle case sottoposte a procedura esecutiva, fra i quali i membri di una intera famiglia pratese, oltre a persone che avrebbero svolto il ruolo dei contendenti inscenando finte dispute sul bene finito all’asta. Liti che poi sarebbero state ricomposte - secondo quanto emerge dalle indagini - grazie alla firma dei lodi arbitrali fasulli. Al vaglio della procura sono finiti quattro casi, avvenuti fra il 2016 ed il 2018. L’inchiesta è partita nel 2018 dalla denuncia presentata da un avvocato delegato dal giudice alla vendita di due immobili. A fare insospettire l’avvocato era stato un lodo arbitrale che aveva improvvisamente messo d’accordo - con il riconoscimento dell’usucapione - due soggetti interessati allo stessa casa finita all’asta. Quel riconoscimento, infatti, aveva fatto sì che le procedure venissero bloccate e l’immobile non venisse venduto all’asta, in barba alla rivendicazioni dei creditori. Il meccanismo dei falsi lodi arbitrali sarebbe stato messo a punto dall’avvocato Mucci e poi condiviso con le altre due colleghe.