
Denisa Maria Adas, 30 anni, sarebbe stata rapita a Prato da una banda di connazionali romeni
La madre indagata per false informazioni al pm e la figura di un avvocato "respinto", possibile mandante del rapimento di Maria Denisa Adas. Una delle piste della procura di Prato che è sulle tracce della ragazza rumena ma residente a Roma, a Torpignattara, escort, sparita da Prato nella notte tra il 15 e il 16 maggio. Alloggiava in un residence dove doveva incontrare alcuni clienti. "Le indagini in corso con riferimento alla scomparsa della trentenne di nazionalità rumena Adas Maria Denisa hanno delineato l’ipotesi in fase di verifica che la stessa sia stata sequestrata a Prato da un gruppo di rumeni in collegamento con un professionista", così la nota della procura pratese guidata da Luca Tescaroli.
La procura ha raccolto infatti la testimonianza di un’amica di Denisa che avrebbe raccontato particolari che avrebbe appreso direttamente dalla madre della escort: l’uomo avrebbe contattato la mamma per dirle che la figlia è in mano a un gruppo di romeni che l’avrebbero seviziata e si sarebbe offerto di fare da intermediario. L’amica ipotizza invece che potrebbe aver fatto tutto lui: un avvocato calabrese invaghito della ragazza, ma respinto. L’avvocato e la mamma Maria Cristina Paun si sarebbero sentiti su un secondo telefono della donna. La procura di Prato ha fatto perquisire l’abitazione romana mirando ai telefoni della madre della ragazza scomparsa. Noi abbiamo contattato un avvocato vicino alla famiglia. Nega di essere l’avvocato di cui ha parlato l’amica di Denisa alla procura: "Non sono intermediario con gruppi di romeni, e tantomeno avevo una relazione con la ragazza. Anzi, non la conoscevo. Non ho alcun problema a dire di essere un grande amico di Cristina, che conosco dal 2018, la mamma della ragazza. Sono addolorato per quello che è successo".
"Nei giorni in cui Denisa è scomparsa io ero in Sardegna – spiega –, il 17 o il 18 mi ha mandato alcuni vocali e mi ha chiesto come muoversi. Una donna disperata, mi ha contattato per un consiglio e le ho detto di andare subito a fare denuncia alle forze dell’ordine. Successivamente mi ha anche mostrato la foto di un albanese, rasato, gli ho detto di darla agli inquirenti. Dobbiamo metterci nei panni di una donna che da una settimana non sa dov’è sua figlia". Ribadisce, il legale amico della mamma, di "non aver mai conosciuto Denisa, mentre non rinnego di essere amico della mamma, sentirla in questi giorni erano normale". Uno dei due cellulari della madre di Denisa è al vaglio degli inquirenti. L’avvocato spiega che erano soliti "sentirsi tramite l’applicazione Messenger".
Marianna De Simone, una dei due legali della madre di Denisa, ha dubbi sulla pista seguita dagli inquirenti: "Non ci risulta alcun riscontro su un rapimento da parte di un gruppo di romeni. E l’uomo che emergerebbe come mediatore, il famoso ‘avvocato’ per quanto ne sappiamo non avrebbe mai visto la ragazza in vita sua". Quanto al secondo telefono della donna, spiega che la procura "ha estratto una copia forense ma lei ha ancora i cellulari tant’è che si sente anche in queste ore con l’avvocato, che non ci risulta sia destinatario di alcuna misura. Conosce la mia assistita da anni perché ha assistito in passato per questioni amministrative qualcuno dei membri di quella famiglia".