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La rabbia del Macrolotto Zero "Bische clandestine e furti Da anni chiediamo sicurezza"

Il presidente del Comitato dei residenti: "Le telecamere in via Colombo servono eccome. Stiamo parlando con l’amministrazione per istituire un osservatorio permanente che vigili".

La rabbia del Macrolotto Zero "Bische clandestine e furti Da anni chiediamo sicurezza"

"Questi giardini, come in generale questa zona, sono lasciati a loro stessi, fra spaccio, degrado e bische clandestine. La comunità cinese detta legge e i controlli su quello che accadde sono del tutto inadeguati, anche perché non ci sono telecamere". A lanciare l’allarme sullo stato in cui vertono i giardini di via Colombo, dove c’è stata la rissa fra ragazzini a martellate che ha portato all’indagine su 12 minorenni coinvolti, è Bruno Gualtieri, da anni portavoce del Comitato via Pistoiese Macrolotto Zero.

"Qui si verificano furti in casa e vengono rubati persino gli specchietti delle auto parcheggiate", racconta ancora Gualtieri. I giardini di via Colombo comunque si presentano ben tenuti, fatta eccezione per un palo della luce pericolante, e sono frequentati quasi esclusivamente da cittadini cinesi.

"Queste persone si sentono autorizzate a fare quello che vogliono. Siamo in una terra di nessuno. Ma adesso basta: come comitato ci stiamo muovendo affinché venga posta attenzione da parte dell’amministrazione comunale sul tema della sicurezza e della legalità in questa zona. Siamo in contatto – spiega Gualtieri – affinché nasca un osservatorio permanente, un tavolo per muoverci in sintonia con le istituzioni. Il tema verrà affrontato martedì prossimo in Comune". Fra le richieste, c’è quella di installare delle telecamere e di poter contare su controlli maggiori. "Allargando il discorso al Macrolotto Zero, credo che la soluzione del mercato coperto non possa essere sufficiente per eliminare i problemi attuali. Occorre rendere sicuro il quartiere, grazie anche alla collaborazione della prefettura e della questura. I residenti sono stanchi, visto che certe criticità esistono da anni".

Francesco Bocchini