REDAZIONE PRATO

Prato piange Tonino Lucchesi. Era il decano degli industriali: "Un gigante per le sue visioni"

Aveva 97 anni. Presidente dell’Unione tre mandati, vicesindaco con Mattei. I funerali domani all’Impruneta .

Aveva 97 anni. Presidente dell’Unione tre mandati, vicesindaco con Mattei. I funerali domani all’Impruneta .

Aveva 97 anni. Presidente dell’Unione tre mandati, vicesindaco con Mattei. I funerali domani all’Impruneta .

Se ne è andato a 97 anni Antonio Lucchesi, il decano degli industriali pratesi, da tutti chiamato affettuosamente Tonino. La sua storia, iniziata il 31 gennaio 1928, è racchiusa in un libro che Lucchesi ha scritto di suo pugno, aiutato dalle figlie, negli ultimi anni: prima di andarsene ha potuto sfogliare quella bellissima vita di uomo e imprenditore sempre vissuta "A sipario aperto", come ha intitolato le sue memorie. Nato in una famiglia già impegnata nel tessile - ad avviare l’attività il nonno Guido -, Lucchesi era il maggiore di cinque fratelli. Toccò a lui nel 1949 la conduzione dell’azienda quando il padre Ettore si ammalò e dovette abbandonare gli studi di giurisprudenza. Fondò il Lanificio Figli di Ettore Lucchesi, di cui fu presidente fino al 1963, quando l’attività si spostò dal comparto dei tessuti a quello dei filati per maglieria. Risale ad allora la costituzione di quella che è oggi Industria Italiana Filati. Forte l’impegno associativo sulle orme del nonno Guido (era stato fra i 109 imprenditori che nel 1912 diedero vita all’Unione fra gli Industriali Pratesi). Antonio nel 1954 era membro del Consiglio direttivo dell’associazione, poi (1966) componente con Dionigi Balli e Carlo Cangioli del Comitato di reggenza che condusse alla presidenza di Enrico Pecci. Fu vicepresidente dal 1968 al 1973 per i tre bienni della presidenza di Carlo Cangioli e a sua volta presidente per tre mandati dal 1980 al 1986. Durante la sua presidenza realizzò fra l’altro l’acquisto dell’immobile poi denominato Palazzo dell’industria, ancor oggi sede pratese di Ctn. Fu Lucchesi a dare il benvenuto dell’industria pratese a papa Giovanni Paolo II nella sua visita del 1986. Fu anche nella giunta di Confindustria nazionale (1982-1988). Intenso il suo impegno nel Centro di Firenze per la Moda Italiana e in Pitti Filati (1975-2002), in ambito bancario (socio fondatore della Cassa di Risparmio di Prato e membro del cda dal 1982 al 1986) e assicurativo (vicepresidente Geas-Gruppo Fondiaria fino al 1988). E’ stato protagonista anche nell’amministrazione della città: consigliere comunale dal 1960 al 1965, dal 1995 al 2000 è stato vicesindaco e assessore all’organizzazione, alle concessioni edilizie e all’annona con il sindaco di Fabrizio Mattei, di cui rimase consigliere economico per il successivo quadriennio. In rappresentanza del Comune è stato consigliere dell’Interporto. E’ stato vicepresidente del Pecci dalla sua fondazione al 1996, e ha frequentato associazioni e club come il Rotary. Seguiva ancora l’attività industriale della famiglia, per quanto da tempo affidata soprattutto ai figli, ed era rimasto legato all’associazione confindustriale. "Una personalità che non può non essere definita d’eccezione - dice la presidente di Ctn Fabia Romagnoli -. Per carisma, visione, capacità progettuale e di attuazione un gigante che ha dato moltissimo al mondo imprenditoriale e a Prato. Ne ricorderemo sempre la grande umanità e umiltà, che ne hanno fatto un punto di riferimento e un esempio luminoso per tutti noi. Alla sua grande e amatissima famiglia giunga il più profondo cordoglio della nostra associazione". Le esequie domani alle 11 alla Basilica Santa Maria all’Impruneta.

Sara Bessi