La prima al Met. Ibsen indaga l’animo umano

Debutta stasera "La casa dei Rosmer": in scena fino a domenica con la compagnia Le belle bandiere.

La prima al Met. Ibsen indaga  l’animo umano

La prima al Met. Ibsen indaga l’animo umano

In prima assoluta da oggi a domenica 24 marzo al teatro Metastasio, Elena Bucci e Marco Sgrosso rileggono uno dei drammi più significativi di Ibsen, "La casa dei Rosmer", una coproduzione di Metastasio, Centro Teatrale Bresciano, ERT Emilia Romagna Teatro/Teatro Nazionale realizzata in collaborazione con Compagnia Le belle bandiere e sostenuta da Regione Emilia Romagna e Comune di Russi (feriali 20.45, sabato 19.30, domenica 16.30).

Il turbolento interno ibseniano, l’austera Casa Rosmer, è la dimora di una famiglia che vanta una centenaria genealogia di uomini di valore - di chiesa, politici, governanti - vissuti secondo i valori della tradizione. Il discendente Johannes Rosmer, ex pastore vedovo, vuole affrancarsi da questo passato abbracciando nuovi ideali che lo mettono in contrasto con l’antico mondo di appartenenza. Ritenuta responsabile di questa inversione di tendenza è Rebekka West, la governante rimasta nella casa anche dopo il misterioso suicidio della moglie di Rosmer

I due fondatori delle Belle Bandiere si rivolgono a questo testo del 1886 per trarre le radici delle contraddizioni che viviamo nel presente. Quello ritratto da Ibsen è uno scenario che si ripete nella storia: una politica intessuta di intrighi, prepotenze e menzogne perpetrate sia in nome della conservazione che del cambiamento, rapporti di convenienza travestiti da felicità che si nutrono di ambizione e crimini.

"In questa casa simbolo di continuità – afferma Bucci – i protagonisti cercano di strapparsi al passato, con il suo peso di obblighi, colpe, errori, per proiettarsi in un futuro dove possano sentirsi utili, servire la verità, la libertà. Ma sono loro stessi i primi a tenere in vita i fantasmi che sbarrano la strada. Questa favola cupa lascia un imprevedibile spazio all’umorismo, quando si intravedono le paure e le mediocrità di ognuno dei personaggi, che tanto somigliano a quelle di noi tutti. Casa Rosmer è un palcoscenico, è il mondo". All’interno delle scene di Nomadea, accanto a Bucci e Sgrosso, vestiti da Marta Solari, illuminati dalle luci di Daria Grispino e avvolti nella drammaturgia sonora di Raffaele Bassetti, ci sono Emanuele Carucci, Francesco Pennacchia e Valerio Pietrovita.