La morte per schiacciamento del torace "E’ stato un attimo, Luana non ha sofferto"

Il risultato dell’autopsia conferma la dinamica dell’incidente della giovane operaia. Attesa per la perizia sul macchinario mercoledì

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Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni stritolata da un orditoio lunedì mattina nella fabbrica dove lavorava a Oste, è morta per un "politrauma fratturativo toracopolmonare". E’ questo il primo risultato che arriva dall’autopsia svolta ieri mattina dal medico legale Luciana Sonnellini a Pistoia. Luana aveva i polmoni schiacciati dal pesante macchinario che se l’è inghiottita in pochi secondi senza che nessun collega si accorgesse di nulla, nel silenzio più totale. L’autopsia non ha potuto che confermare la dinamica dell’incidente: la giovane operaia è morta per lo schiacciamento del torace che ha compresso tutti gli organi interni.

La povera Luana è morta praticamente sul colpo, senza aver sofferto, senza essersi accorta di quello che le stava accadendo. Quando la macchina l’ha agganciata le ha subito stritolato il torace facendo collassare gli organi interni all’istante. Non è chiaro, però, da che parte la macchina abbia agganciato la ragazza, madre di un bambino di 5 anni. Luana potrebbe essere stata di spalle o di lato rispetto all’orditoio che era in funzione e che non si è fermato quando ha acchiappato l’esile corpo della ragazza. Da che parte Luana sia stata trascinata nel rullo dell’orditoio deve ancora essere stabilito.

Un particolare che sarà ricostruito solo mercoledì quando verrà eseguita la perizia del consulente della procura insieme agli ingegneri nominati dalla difesa dei due indagati, la titolare dell’azienda Luana Coppini e il tecnico manutentore Mario Cusimano, e da quello della famiglia della ragazza. In quell’occasione sarà visionato il video girato dai vigili del fuoco durante le operazioni per liberare il corpo della giovane impigliato nel rullo. Le immagini tragiche dell’estrazione del cadavere potranno chiarire da che parte il corpo è stato inghiottito dall’orditoio.

Per avere i risultati definitivi dell’autopsia bisognerà comunque attendere 60 giorni quando il medico legale depositerà la relazione conclusiva terminati tutti gli esami.

Intanto la salma è stata già restituita alla famiglia ed è esposta alle cappelle del commiato dell’ospedale San Jacopo di Pistoia da ieri.

In questi giorni la procura di Prato, diretta da Giuseppe Nicolosi, sta ascoltando i colleghi di Luana per capire se qualcuno ha visto qualcosa e quali fossero le modalità di lavoro all’interno dell’orditura di via Garigliano a Oste di Montemurlo.

La procura ha sequestrato due macchinari, non solo l’orditoio che ha ucciso l’operaia ma anche una macchina esattamente identica per eseguire la comparazione. Il sospetto è che la saracinesca di protezione (quella che consente all’operaio di tenere la distanza di sicurezza dalla macchina è in movimento) fosse alzata. Una posizione innaturale per questo tipo di macchine che funzionano e girano solo quando la saracinesca è abbassata. Particolare fondamentale: se la saracinesca fosse stata abbassata Luana non si sarebbe avvicinata e ora sarebbe ancora viva.

L’ipotesi è che il macchinario possa essere stato alterato per consentire una maggiore velocità nella produzione. Sospetto che potrà essere confermato solo dall’esame del consulente della procura mercoledì. Saranno esaminati i documenti delle macchine per capire come funzionasse l’orditoio. Il quesito a cui dovrà rispondere il consulente della procura è di accertare se "l’orditoio sia stato alterato", quando e da chi. Inoltre dovrà verificare se anche la seconda macchina presenta delle irregolarità dal punto di vista dei sistemi di sicurezza.

Al momento le ipotesi di reato rivolte ai due indagati, difesi dagli avvocati Alberto Rocca e Barbara Mercuri, sono omicidio colposo in concorso e rimozione o omissione dolosa delle cautele antinfortunistiche.

Laura Natoli