La griglia di partenza. Sindaco: otto in corsa 17 le liste, ma i giochi non sono ancora chiusi

Mancano meno di due settimane per le firme e tutti gli adempimenti. Per Bugetti sei liste, per Cenni cinque, una per gli altri sei candidati. Oltre 500 nomi in pista per 32 posti. Preferenze: le curiosità del 2019.

I candidati sindaci annunciati ufficialmente sono per ora otto, le liste in teoria 17. A meno di due settimane dal termine per la presentazione, la griglia di partenza di queste elezioni non è però ancora completa. I candidati al ruolo di primo cittadino sono al momento in ordine alfabetico e partendo dalle donne Paola Battaglieri per Alternativa Beni Comuni, Ilaria Bugetti per il centrosinistra, Simona Casadei del Partito animalista, Fulvio Castellani per il Partito comunista, Gianni Cenni per il centrodestra, Mario Daneri per Prato merita (Italia Viva, Azione, Psi e Libdem) e Jonathan Targetti per la lista civica Targettopoli. A questi si aggiunge Leonardo Bisori con Cristiani uniti per Prato, che presenterà la sua candidatura il 4 maggio alla presenza di Mario Adinolfi, leader nazionale de Il Popolo della famiglia. E si potrebbe aggiungere anche Emilio Paradiso, che non ha ancora ufficializzato la sua partecipazione alla sfida elettorale, ma che sta raccogliendo firme con la lista Alleati per Prato e lo stemma del Granducato di Toscana. Le firme in una città di quasi 200mila residenti come Prato devono essere come minimo 350, ma l’esperienza insegna che la soglia di sicurezza sia almeno di 400, per scongiurare il rischio di possibili irregolarità. Nei giorni scorsi Massimo Nigro del Movimento sociale ha annunciato il suo ritiro dalla competizione. Firme autenticate e documenti previsti dalla legge devono essere presentati a partire dalle 8 del 10 maggio ed entro le 12 di sabato 11. Ogni lista può avere da un minimo di 21 a un massimo di 32 candidati.

Ilaria Bugetti, candidata del centrosinistra, dovrebbe essere sostenuta da sei liste: il Pd, la lista civica Bugetti La forza del noi, la lista dei Riformisti, il Movimento 5 stelle, Sinistra Unita (Alleanza Verdi Sinistra, Sinistra civica ecologista e Socialismo XXI) e +Europa. Gianni Cenni ne avrà invece cinque: oltre alla lista civica che porta il suo nome ci saranno Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e la lista Silli con Prato. Gli altri sei candidati avranno una lista ciascuno. Neppure due settimane per completare tutti gli adempimenti di legge e tutti al lavoro per le firme. Bisori, il candidato sindaco new entry, dice di essere a buon punto. Perito tessile in pensione, classe 1954, ha un cognome illustre: il cugino di suo padre era Guido Bisori, avvocato e senatore Dc per cinque legislature (dal 1948 al 1972) e per ben dieci anni (dal 1953) sottosegretario al ministero degli interni in governi presieduti tra gli altri da Amintore Fanfani, Mario Scelba, Antonio Segni e Giovanni Leone.

Ad oggi ci sono oltre 500 candidati teorici per il consiglio comunale e 32 posti in palio. Cinque anni fa, con la vittoria di Biffoni, Paola Tassi, ultima eletta nel Pd, conquistò 384 preferenze. Nel centrodestra Mirko Lafranceschina l’ultimo eletto della Lega, allora partito più forte della coalizione, ne ottenne 225, mentre Claudio Belgiorno l’unico eletto di Fratelli d’Italia arrivò a quota 777. I ruoli nella coalizione di centrodestra adesso sono ribaltati. A Silvia La Vita eletta per il M5S bastarono 146 preferenze, ma le 289 conquistate da Alessandro Giugni con Forza Italia non furono sufficienti, perché al suo partito non toccò un seggio in Comune per una manciata di voti.

an. be.