La battaglia di civiltà. I consultori dell’Asl un baluardo contro la violenza di genere

Prato e provincia contano cinque sedi in cui le donne possono rivolgersi. Qui troveranno un’equipe multidisciplinare composta da professionisti. in grado di captare situazioni croniche, spesso subite in famiglia.

La lotta contro la violenza sulle donne passa anche dai consultori dell’Asl Toscana centro. E oggi dopo, anche l’ultimo efferato femminicidio avvenuto a Castelfiorentino, è ancora più urgente per le donne sapere dove rivolgersi e con quali professionisti confrontarsi per casi difficili da gestire da sole. Così la parte più sommersa delle violenze sulle donne può trovare risposte nei consultori territoriali dove un’equipe multidisciplinare, composta da assistenti sociali, psicologi e professionisti, riesce ad intercettare le violenze croniche spesso subite in ambito domestico. E l’Asl centro ricorda questo prezioso servizio presente a Prato e provincia con 5 sedi (Centro donna, e nei distretti di Montemurlo, Vaiano, Vernio e Carmignano) a fronte dei tanti drammatici eventi di violenza di genere delle ultime settimane e, purtroppo, giorni. Al consultorio territoriale si può trovare, oltre alla più conosciuta e visibile attività ginecologica, di assistenza alla gravidanza, consulenza, aiuto e assistenza per sconfiggere una dipendenza (Ser.D.), esperti in grado di ascoltare e di aprire un canale importantissimo per intercettare situazioni di violenza domestica, spesso cronica, attivando un supporto di tipo psicologico e la presa in carico da parte dell’assistente sociale. Spesso, soprattutto nel caso di maltrattamenti a livello domestico, le donne difficilmente denunciano pur rivolgendosi al pronto soccorso per eventuali lesioni.

Da dicembre 2018 i consultori territoriali fanno parte della rete dei ‘Codici Rosa’ (www.regione.toscana.it-codice-rosa), che vede come referente dell’Asl centro, la dottoressa Valeria Dubini, e come referente dei ‘nuclei territoriali’ la dottoressa Rosa Barone. Con la delibera regionale che dà vita alla rete dei codici rosa, si differenzia il ruolo dei pronto soccorsi, che intervengono ‘in acuto’ e si trovano a fronteggiare i casi di violenza in emergenza, da quello dei consultori che intervengono sul territorio gestendo le cosiddette ‘situazioni di violenza cronica’. I pronto soccorso riescono ad intercettare solo una punta dell’iceberg del fenomeno, fatta di coloro che, dopo aver subito una violenza, riescono a vincere il silenzio e denunciare. Il ruolo del consultorio è diverso, perché spesso rappresenta per le donne il primo punto di riferimento per avere assistenza, riuscendo a far emergere i casi più nascosti.

La delibera del 2018 istituisce i ‘nuclei territoriali’, equipe multidisciplinari che prevedono la presa in carico dei casi di presunta violenza da parte di psicologi e assistenti sociali coinvolgendo le forze dell’ordine e le case di accoglienza (l’elenco dei Centri anti-violenza su www.regione.toscana.it-codice-rosa). C’è anche un numero regionale anti-violenza e stalking contattabile h24 e anonimo: 1522. Per fare il punto sulle potenzialità dei consultori, sarà organizzata il 10 novembre all’Istituto degli Innocenti di Firenze, centro regionale e nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la giornata dal titolo "Consultori giovani: cosa è cambiato, cosa dobbiamo cambiare?".