
Dopo l’omaggio al grande regista Wong Kar Wai che ha registrato un grande successo di pubblico, il cineclub Mabuse punta su un altro maestro del cinema, l’iraniano Jafar Panahi, classe 1960. Un autore che gli appassionati di cinema hanno imparato a conoscere, stimare e apprezzare attraverso le partecipazioni ai festival internazionali, a partire dagli anni ’90. Non c’è festival che non abbia premiato il suo talento. Al cinema Terminale, da oggi a martedì 2 maggio, in programmazione quattro film tra i suoi migliori. Si comincia appunto questa sera alle 21,15 con "This is not a film" del 2011, documentario in cui si racconta l’attesa che lo stesso Panahi ha dovuto sostenere durante gli arresti domiciliari per l’appello intentato contro una pena detentiva di sei anni e i divieto ventennale di girare film e di rilasciare interviste. Propaganda contro il regime: il reato di cui è accusato. In questa pesante attesa tra le quattro mura di casa, Panahi ripensa e ripercorre la sua vita. Martedì 11 aprile ecco "Taxi Teheran" del 2015. Ancora una volta Panahi racconta con coraggio, il suo paese e le sue contraddizioni. Facendo finta di essere un tassista, il regista si muove nel traffico della capitale iraniana, animata di persone e personaggi che si lasciano raccontare. Terzo film martedì 18 aprile. "Tre volti" del 2018. Nel nord ovest dell’Iran c’è una ragazza che sogna di fare l’attrice. Un sogno ostacolato dalla sua famiglia e dagli abitanti del villaggio in cui vive la giovane aspirante attrice. La disperazione la porta sull’orlo del suicidio. Una sofferenza registrata in un video sullo smartphone che arriverà al regista Panahi e alla sua attrice. Entrambi decideranno di recarsi al villaggio per incontrare la ragazza.
Ultimo film del ciclo Mabuse martedì 2 maggio, "Gli orsi non esistono"uscito pochi mesi fa. Ancora una volta Panahi interpreta se stesso. Al confine tra Iran e Turchia Panahi incontra una coppia di amanti. Per favorire la loro fuga, il regista imbastisce in un finto documentario e far ottenere loro un passaporto francese. Premio speciale della giuria al festival di Venezia 2022. Tutti i film saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli.
Federico Berti