REDAZIONE PRATO

Prato, imprenditrice indagata per falsa dichiarazione

Nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Prato, in coordinamento con la Procura di Firenze, sono stati eseguiti decreti di esibizione documentale nei confronti delle società Estra e Alia, nonché dell'associazione di categoria Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili)

Il procuratore di Prato, Luca Tescaroli

Il procuratore di Prato, Luca Tescaroli

Prato, 17 luglio 2025 – Nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Prato, in coordinamento con la Procura di Firenze, sono stati eseguiti decreti di esibizione documentale nei confronti delle società Estra e Alia, nonché dell'associazione di categoria Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili).

Le acquisizioni, spiega un comunicato del procuratore di Prato, Luca Tescaroli, mirano a verificare la sussistenza dell'ipotesi di reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Nel mirino degli inquirenti è finita un'imprenditrice fiorentina di 45 anni, attualmente indagata. Si tratta di Daria Orlandi, presidente di Co.Edil, azienda leader nel settore delle costruzioni industriali. Secondo la procura di Prato, proprio a causa della asserita falsità ideologica, avrebbe rivestito il ruolo di consigliere 'senza titolo'. Nel frattempo fonti di Estra riferiscono che la consigliera avrebbe rassegnato per altri motivi la scorsa settimana le proprie dimissioni dal board della società. 

Secondo quanto emerso, la donna avrebbe dichiarato falsamente, in occasione della sua nomina a consigliere di Estra da parte dell'assemblea dei soci il 20 giugno 2023, di non essere a conoscenza di procedimenti penali a suo carico. Una dichiarazione che, secondo gli investigatori, contrasterebbe con quanto accaduto nel febbraio 2018, quando la stessa fu sottoposta a perquisizione nell'ambito di un procedimento per il reato previsto dall'articolo 260 del decreto legislativo 152/2006, poi confluito nell'articolo 452-quaterdecies del codice penale.

Si tratterebbe di uno dei reati presupposto previsti dal D.Lgs. 231/2011, la normativa che disciplina la responsabilità amministrativa delle società per reati commessi nel loro interesse. Le acquisizioni documentali presso le sedi dei soggetti coinvolti, continua Tescaroli, mirano a fare luce sulla veridicità delle dichiarazioni rese al momento della nomina e sul rispetto delle normative in materia di onorabilità e requisiti soggettivi per l'assunzione di incarichi pubblici e societari. L'interrogatorio dell'indagata è stato fissato nei prossimi giorni: un'occasione per la donna di fornire la propria versione dei fatti, qualora intenda rendere dichiarazioni agli inquirenti.