
Camionetta della polizia penitenziaria davanti al carcere della Dogaia (foto Attalmi)
Prato, 12 serttembre 2020 - Incendio la scorsa notte nel carcere di Prato, sette agenti della polizia penitenziaria intossicati. È quanto denuncia, in una nota, il Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria). La scorsa notte, spiega Pasquale Salemme, segretario per la Toscana del Sappe, «intorno all'una, un detenuto italiano ristretto nella terza sezione, in evidente stato di ebrezza ha dapprima dato fuoco alla zanzariera posta sul blindato della cella, e successivamente incendiato il materasso del letto. L'agente di servizio sul piano intervenuto tempestivamente ha dato l'allarme e sono sopraggiunti altri colleghi in supporto. Le conseguenze sono state sette agenti in ospedale, tra intossicati e contusi, il più grave con 30 giorni di prognosi».
Donato Capece, segretario generale del Sappe, evidenzia come nel carcere di Prato si siano vissuti «momenti di grande tensione e pericolo, gestiti con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari, coordinati al meglio dall'ispettore di servizio e dal comandante. Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari in servizio nel carcere. Quanto accaduto nel carcere di Prato è sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell'esecuzione della pena in Italia sono costanti, ma è evidente che l'amministrazione penitenziaria deve trovare serie e urgenti soluzioni alla grave situazione riferita all'organico del reparto di polizia penitenziaria del carcere di Prato».