In Italia l’elettricità sale dell’85% (ma non in Europa)

A peggiorare una situazione già tragica è la inevitabile perdita di competitività delle aziende. In Italia la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è decisamente più elevata rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: a luglio 2022 il prezzo dell’elettricità è cresciuto dell’85,3% rispetto a dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media europea e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia. I prezzi al consumo a giugno sono aumentati dell’8% rispetto allo stesso mese del 2021, a livello nazionale e del 7,8% in Toscana. Nel primo semestre del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, l’inflazione è cresciuta in media del 6,3% in Italia (del 6% in Toscana) La variazione tendenziale dei prezzi nel primo semestre è stata considerevolmente più elevata (+26%) per la divisione di spesa ’abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili’, a causa dello shock energetico prima e del conflitto in Ucraina dopo. Accelerano anche i prezzi dei trasporti, il cui incremento semestrale medio è del 10%. Crescono, infine, in modo preoccupante i prezzi dei beni essenziali per le famiglie come quelli alimentari (+6%) e diventano più proibitivi i prezzi dei servizi ricettivi e della ristorazione e dei mobili e articoli per la casa. I dati relativi al primo trimestre 2022 restituiscono l’immagine di un progressivo raffreddamento della congiuntura, con l’industria toscana sostanzialmente stagnante rispetto al quarto trimestre 2021. La dinamica dell’industria regionale appare in ogni caso migliore rispetto a quella nazionale, probabilmente in conseguenza della minore incidenza dei settori che più risentono sia delle strozzature nella fornitura di materie prime, sia del caro energia.