PRATO
Si aggrava il bilancio delle vittime Covid nella rsa Pio Istituto Santa Caterina, che nel giro di pochi giorni conta già quattro decessi. Solo nelle ultime ore il virus ha causato altre due morti: si tratta di un’ospite di 98 anni che si trovava ancora all’interno della struttura di via San Vincenzo e di un’anziana di 92 anni che era stata ricoverata in ospedale per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Nei giorni scorsi erano morti altri due ospiti: un’anziana di 94 anni e uomo di 98 anni. Ai quattro anziani deceduti non era stata ancora somministrata la dose di vaccino Pfizer Biontech. Il San Vincenzo è stata infatti fra le prime strutture per anziani della provincia a ricevere il vaccino, anche se ancora non sono state effettuate le iniezioni di richiamo e l’immunizzazione non può quindi considerarsi conclusa.
Un altro duro colpo anche per il morale di quanti operano nella rsa, che dallo scoppio del focolaio - con 101 anziani positivi sui 102 ospitati - stanno monitorando la situazione insieme al personale sanitario inviato dall’Asl Toscana Centro. "Questi decessi costituiscono per tutti noi un dolore grandissimo, sono difficilmente accettabili soprattutto per il personale che da mesi si prodiga con tutti gli strumenti a pèropria disposizione e le modalità più adeguate per proteggere gli anziani e preservarli dall’aggressività del Covid", sottolinea Vladimiro D’Agostino, presidente della Cooperativa Sarah che gestisce la struttura di via San Vincenzo. "Tutte le prescrizioni e le procedure di sicurezza sono state osservate con scrupolo e quindi questa diffusione del virus ci colpisce particolarmente e continua a sembrarci difficilmente spiegabile". Intanto la maggior parte degli anziani risultati positivi e ora presenti all’interno della struttura (92 in totale) si conferma asintomatica o paucisintomatica. Ieri è stato anche deciso il trasferimento al Santo Stefano di una centenaria, il che significa che gli ospiti del Pio Istituto ricoverati all’ospedale di Galciana sono al momento sette. "Il monitoraggio è continuo all’interno della struttura in questione", afferma Paolo Morello Marchese, direttore generale dell’Asl Toscana Centro. "Il nostro gruppo di professionisti sta monitorando tutti gli aspetti più delicati, sia quelli sanitari che quelli relativi alla gestione delle terapie e dei turni. C’è una continua vigilanza dopo la presa in carico della rsa. Adesso speriamo soltanto che il virus non faccia altre vittime visto che tanti ospiti sono molto anziani e quindi più fragili e più facilmente attaccabili dal Covid, considerando anche le eventuali altre patologie di cui sono vittime. Tanti di loro sono comunque asintomatici, ma è evidente, purtroppo, che anche pochi sintomi in un fisico fragile possono determinare gravi conseguenze". Morello aggiunge: "E’ comunque ormai un evento raro una diffusione così massiccia del virus. Stiamo completando il giro delle vaccinazioni nelle rsa del territorio proprio per alzare ulteriormente le nostre difese".
Come detto sono finora stati pochi - sette in tutto - gli anziani trasferiti dal Pio Istituto al Santo Stefano. L’ospedalizzazione è infatti prevista solo per coloro che hanno sintomi evidenti e trattabili in ambiente ospedaliero. La maggior parte degli ospiti, in accordo con la struttura, il Girot e le famiglie, rimane nella residenza di via San Vincenzo. "Il trasferimento comporterebbe un cambiamento troppo invasivo per persone così anziane che possono essere trattate con ossigeno nella loro camera, nel caso ce ne sia bisogno. E’ importante scegliere la migliore soluzione rispetto alla fragilità di base degli anziani", conclude Morello.
Sara Bessi