
di Leonardo Montaleni
Magniflex lancia il primo materasso antibatteri, anti virus e addirittura anti coronavirus. La storica azienda pratese, nata negli anni ’60 e portavoce del made in Italy nel mondo, con oltre 400 rivenditori in 99 mercati internazionali, ha sviluppato la prima linea di prodotti per il riposo che applica "MagniProtect", una tecnologia innovativa certificata e progettata per inibire la crescita e la persistenza di batteri e virus vitali sui tessuti. A parlarne, è direttamente Alessandro Magni, Ceo dell’azienda di famiglia.
Magni, come funziona questa tecnologia?
"Abbiamo iniziato a sviluppare l’idea quando abbiamo visto che in Cina stava dilagando il virus e abbiamo accelerato le ricerche nel nostro ’settore sviluppo’ vista la pandemia mondiale. La capacità antivirale e antibatterica di MagniProtect è il risultato di una combinazione di due tecnologie: quella delle vescicole, che prende di mira i virus avvolti dai lipidi arrivando ad una loro rapida distruzione, e la tecnologia Silver, che riesce a colpire virus e batteri inibendone la replicazione ed evitando così il rischio di contaminazione per le persone".
Avete certificato l’efficacia di quest’innovazione?
"I test condotti hanno dimostrato che questi materassi sono in grado di distruggere virus e batteri in pochi minuti e rappresentano quindi una protezione contro le contaminazioni che utilizzano i tessuti come superficie ospitante. Il laboratorio di Medicina rigenerativa dell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr e il Dipartimento di Ricerca traslazionale dell’Università di Pisa, hanno dimostrato che MagniProtect è in grado di produrre la sua efficacia di massima inattivazione virale nell’arco di 60 minuti: oltre il 99% di Sars-Cov 2 risulta eliminato dal tessuto. Giusto per fare un esempio, le mascherine mediche se trattate con MagniProtect aumentano il loro livello di protezione di 30 volte".
Come avete attraversato l’emergenza coronavirus?
"La crisi si è sentita. Il mondo è stato chiuso praticamente per due mesi. Ci eravamo trasformati, passando a produrre mascherine per aiutare i la comunità pratese. Nei due mesi di lockdown abbiamo cercato anche di fare un piano di crescita per cercare di combattere la crisi e la pandemia. Le perdite saranno difficili da colmare, ma per fortuna siamo rimasti sempre aperti, anche se con parte dei dipendenti in smart working".
La vostra è una azienda internazionale, che ha però sempre conservato un forte legame con Prato…
"La nostra produzione è interamente made in italy. Facciamo tutto a Prato. La mia famiglia è pratese al 100% fin dal 1500: i miei nonni erano contadini di Castelnuovo. L’azienda fra due anni compirà 60 anni ed è un traguardo importantissimo. Crediamo molto nel sapere e nella filiera toscana per garantire i nostri clienti. Investiamo molto di più sulla qualità del prodotto che sulla pubblicità del marchio. Per il futuro stiamo lavorando molto sulle vendite online, anche se devo dire che il passaparola basato sull’esperienza e sul giudizio di chi ha provato i nostri prodotti rimane il nostro miglior biglietto da visita".