Il simbolo della città Donazione anonima per l’opera di Moore Via ai lavori di restauro

Dopo dieci anni dall’ultimo intervento sarà effettuata una nuova manutenzione al monumento. Mangani: "Un grande atto di generosità. . Il donatore voleva dare un segno tangibile del suo legame con Prato" . .

Il simbolo della città  Donazione anonima  per l’opera di Moore  Via ai lavori di restauro

Il simbolo della città Donazione anonima per l’opera di Moore Via ai lavori di restauro

Era il 1974 quando la "Forma squadrata con taglio" realizzata dell’artista inglese Henry Moore (1898-1986) arrivò in piazza San Marco e venne collocata nell’esatto punto in cui anticamente sorgeva la Porta Fiorentina. Ancora oggi l’opera rappresenta uno dei massimi esempi di scultura contemporanea monumentale in Italia. Da tempo il ’buco’ di Moore, come lo chiamano i pratesi, aveva bisogno di un reastauro che adesso sarà possibile grazie all’anonima donazione di un pratese affezionato alla città.

Il via libera ai lavori è arrivato ieri con una delibera della giunta alla donazione di 27.800 euro.

"Un grande atto di generosità che è frutto di un incontro", commenta l’assessore alla cultura Simone Mangani. "Il donatore voleva dare un segno tangibile del suo legame con la città e ci ha chiesto un suggerimento. Noi abbiamo proposto Moore e non vi è stato bisogno di aggiungere altro. Lo ringraziamo per aver voluto sottolineare con il suo gesto il valore del nostro patrimonio culturale". L’intesa è arrivata subito: il donatore voleva lasciare un segno e così sarà. L’opera da tempo aveva necessità di una restauro: il Comune aveva già preparato un preventivo per procedere coi l’intervento, poi la bella notizia e l’arrivo inatteso di un gesto di generosità.

Il monumento, considerato uno dei massimi esempi di scultura contemporanea presenti in Italia, si presenta con una forma esterna quadrata sospesa da un’apertura circolare di grandi dimensioni che fa da cornice, creando un collegamento tra scultura e paesaggio: un simbolo di piazza San Marco tante volte identificata proprio per la presenza dell’opera. Realizzata nel 1971 dell’artista inglese Henry Moore, uno dei maggiori precursori del modernismo inglese, fu acquistata dal Comune di Prato, grazie anche al sostegno di industriali locali, al termine di una sua mostra tenutasi a Firenze nel 1972, in occasione della quale più di 345.000 visitatori poterono ammirare le opere in mostra. Fu in quella occasione che lo scultore venne consacrato tra i maggiori artisti del nostro secolo. L’opera fu poi allocata nel 1974 in piazza San Marco dove ancora oggi è presente a simboleggiare Prato "come città vocata alla contemporaneità".

Il taglio del nastro nel 1974 avvenne alla presenza dell’allora sindaco di Prato, Giorgio Vestri, del vescovo Pietro Fiordelli, dei rappresentanti dell’Unione industriali e ovviamente dell’artista Henry Moore che nell’occasione si fece accompagnare dalla vedova dell’amico e collega Lipchitz. Essendo collocata all’aperto, nella piazza che è uno dei principali snodi della città, la scultura è costantemente sottoposta agli agenti atmosferici e inquinanti e questo comporta la necessità di intervenire periodicamente per monitorare lo stato di salute.

A distanza di oltre dieci anni dall’ultimo intervento di ristrutturazione, risalente al 2012, considerati il valore dell’artista, dell’opera e l’importanza simbolica per la città di Prato, è stato quindi approvato il restauro.