Il rogo nella ditta era doloso: due arresti

A gennaio l’incendio nell’azienda di stracci Mitumbatex. Fondamentali, nelle indagini dei carabinieri, le immagini della videosorveglianza

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Era evaso dagli arresti domiciliari per andare ad appiccare il fuoco nella ditta Mitumbatex di via Ombrone angolo via Puccini a Montemurlo. Un devastante incendio scoppiato nella tarda serata del 17 gennaio scorso all’interno della azienda attiva nella produzione tessile con materia prima secondaria ricavata dal riciclo degli indumenti usati. Ad accompagnarlo sul posto, un complice che in questa operazione avrebbe svolto il ruolo di "autista". Sarebbe questo l’identikit dei due presunti autori del rogo di Montemurlo. Ad inchiodare i due uomini, entrambi di nazionalità albanese classe 1977 e 1975, sono stati i carabinieri che da quella sera del 17 gennaio non hanno mai mollato la presa sulle indagini. In prima linea nelle attività investigative i militari della Tenenza di Montemurlo con la collaborazione della sezione Operativa del comando provinciale di Prato, coordinati dalla Procura pratese.

Fondamentali per ricostruire la dinamica del rogo, che viste le dimensioni aveva richiesto l’intervento di tre autobotti e due squadre più autoscala dei vigili del fuoco di Prato, è stata l’analisi delle immagini videoregistrate dall’impianto di videosorveglianza dell’azienda. Fin dal primo intervento, era apparsa subito chiara ai vigili del fuoco l’origine dolosa dell’incendio, visibile per un’alta colonna di fumo sprigionato dalle fiamme e segnalato alla centrale del 115 da numerosi passanti. Cause non accidentali che erano state evidenziate dal sopralluogo tecnico svolto da personale dei vigili del fuoco e successivamente confermate dalla ricostruzione effettuata con gli accertamenti sulle immagini di videosorveglianza, effettuati dai carabinieri di Montemurlo. Infatti, nelle immagini recuperate dai carabinieri si vedeva chiaramente un uomo scavalcare la recinzione dell’azienda interessata dal fuoco per poi scappare via al divampare delle fiamme.

Ci sono voluto alcuni mesi, ma alla fine gli investigatori dell’Arma sono riusciti a risalire all’identificazione della coppia di albanesi, ritenuti gli autori del rogo. Così per i due albanesi è scattato l’arresto con l’accusa di incendio doloso. Protagonisti sono, quindi un albanese del 1977 residente a Prato, che secondo le risultanze investigative è ritenuto colui che materialmente ha appiccato il fuoco all’interno dell’azienda di via Ombrone. Invece, il secondo albanese, il più giovane residente a Montemurlo, era alla guida della macchina con la quale i due sono giunti sul posto e poi sono fuggiti.

L’incendiario ha visto aggravarsi ulteriormente il peso delle sue responsabilità poiché proprio quella sera del 17 gennaio scorso, mentre stava appicando il fuoco alla Mitumbatex, si sarebbe dovuto trovare agli arresti domiciliari nella sua abitazione pratese: un’evasione necessaria per raggiungere Montemurlo e portare a compimento il proprio intendimento. Ma nei mesi delle indagini, lo stesso 45enne è finito in manette e ha varcato la soglia del carcere per un altro tipo di reato. Così la notifica della nuova misura cautelare scaturita dall’incendio appiccato nell’azienda di abiti usati gli è arrivata nel carcere della Dogaia. Il giudice, invece, ha disposto gli arresti domiciliari per il complice.

Gli investigatori non si sbilanciano sul movente che ha spinto i due presunti autori dell’episodio ad appiccare il fuoco. Infatti, sono al vaglio diverse ipotesi e le indagini stanno proseguendo a ritmi serrati per una ricostruzione più completa dei fatti.