
Quando si dice giustizia lumaca. L’ultimo caso però ha veramente dell’assurdo. Un processo per detenzione di droga che va avanti da oltre venti anni. E ieri si è registrata l’ennesima udienza a carico dei tre imputati, un albanese e due italiani, le cui posizioni erano state stralciate dall’inchiesta principale, già arrivata a conclusione e per la quale ci sono sono stati anche diversi patteggiamenti. L’inchiesta era quella chiamata "Patchwork" che nel 2000 portò in carcere 23 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere. Le indagini erano state seguite dall’Antimafia fra Prato, Montemurlo ed Ercolano. Si parlava di un giro di droga piuttosto imponente. I tre imputati rimasti ancora a giudizio vennero stralciati in quanti non furono colpiti da misura cautelare e perché per loro non era stato contestato il reato associativo. Ma per i tre la sentenza non c’è ancora stata. Il reato ha una prescrizione lunghissima, 25 anni, ma di questo passo il processo ci arriverà di sicuro. A bloccare l’udienza di ieri è stata la mancanza della trascrizione delle intercettazioni. Gli imputati finirono nell’inchiesta solo perché intercettati al telefono o con le ambientali mentre parlavano con gli indagati principali. Agli atti è rimasto solo il brogliaccio della polizia mentre delle trascrizioni non c’è più traccia. Nessuno riesce a trovarle e senza quelle questa costola del processo ha poco senso di esistere: i tre infatti sono indagati solo perché finirono nelle intercettazioni. L’udienza è stata rinviata a dicembre nella speranza che le trascrizioni saltino fuori. Di questo passo si farà presto ad arrivare al 2025 quando il procedimento sarà ormai prescritto mettendo fine a una lungaggine assurda.
L.N.