REDAZIONE PRATO

Il nuovo Vespaio diventa un eremo

L’Unione dei Comuni l’ha affidato per nove anni agli Esicasti: "Ne faremo un luogo di preghiera"

Aprirà entro Pasqua il Vespaio e lo farà con un nuovo nome. Lo storico edificio - un antico cascinale che apparteneva alla Fattoria di Javello, adesso parte del patrimonio agricolo forestale della Regione come gran parte del territorio della riserva naturale Acquerino Cantagallo che lo ospita – prenderà il nome di Eremo dell’Abbazia di Montecuccoli. Dopo alcuni bandi per la gestione andati deserti e alcune manifestazioni d’interesse, poi naufragate al momento dell’accordo, nel mese di settembre l’edificio è stato infatti affidato, in convenzione per 9 anni, da parte dell’Unione dei Comuni, all’azienda agricola Abbazia di Montecuccoli, gestita dall’ordine degli Esicasti che ha preso in convenzione anche la Villa di Montecuccoli, quest’ultima gestita per la Regione dall’Unione dei Comuni del Mugello. "Stiamo facendo un po’ di lavori – spiega padre Eugenio Bellocchio (nella foto piccola), originario di Genova, classe 1939, responsabile dei due progetti e presenza stabile a Montecuccoli da qualche mese - . Al Vespaio abbiamo rimbiancato la cucina e sistemato il tetto. Piano piano metteremo l’arredamento e una stufa a legna, andiamo avanti con le donazioni quindi dobbiamo fare pochi passi alla volta. Siamo quasi pronti, dovremmo aprire a marzo".

Un’apertura che comunque non sarà quella a cui gli escursionisti erano abituati. "Non mancherà l’ospitalità per il pellegrino – continua padre Eugenio – ma non sarà un ’ristorante’. Garantiremo un’accoglienza quotidiana di tipo monastico, quindi ci sarà un menù fisso con cibi salutari ma molto sobri". E soprattutto vegetariani, visto che l’ordine ha la protezione degli animali, che salva dal macello o dai maltrattamenti, fra le sue finalità. "Non sappiamo ancora come gestiremo il rifugio animali se al Vespaio o a Montecuccoli, ma nelle nostre intenzioni c’è quella di farlo diventare il più grande d’Europa. L’eremo sarà principalmente un luogo di silenzio e di preghiera – conclude padre Eugenio – dove organizzeremo dei ritiri spirituali".

Claudia Iozzelli