
Al Pecci una polemica tira l’altra. Stavolta il Centro per l’arte contemporanea finisce nel mirino della critica per gli orari di apertura durante le festività natalizie. O per meglio dire per la scelta di restare chiusi a Natale e alla vigilia. Una decisione concordata fra direzione del museo e lavoratori che però viene contestata dal consigliere comunale della Lega Marco Curcio: "Sul Pecci il Comune gioca a nascondino, ma ha responsabilità grosse come una casa sul disastro del museo – attacca l’esponente del Carroccio -. Il centro è rimasto chiuso 24, 25 e 27 dicembre e lo sarà anche oggi, a differenza di Palazzo Strozzi a Firenze che sta aperto tutti e 4 i giorni a disposizione di cittadini e turisti, e del Maxxi di Roma che chiude solo a Natale". Dal museo di viale della Repubblica precisano che il 27 e il 28 dicembre rientrano nel normale calendario di chiusure del lunedì e del martedì. E che per Natale e vigilia "anche nel 2019 era stata disposta la chiusura del museo per consentire ai lavoratori di potere trascorrere le festività in famiglia". "Siamo stati invece aperti per Santo Stefano – proseguono dal museo -. E lo faremo anche da domani fino al 2 gennaio (per capodanno l’apertura è pomeridiana dalle 15 alle 20 con biglietto a 1 euro, ndr)". Curcio però di fronte alla chiusura non ci sta. "Il museo Pecci sempre chiuso in questi giorni è l’emblema di un fallimento – sottolinea -. Hanno licenziato l’ex direttrice dicendo che si staccavano pochi biglietti: la situazione oggi è questa, porte chiuse, luci spente e altre mostre annullate". Anche su questo punto però dal Pecci contestano la ricostruzione di Curcio, ricordando che sia per vigilia che per Natale il Centro era aperto per la programmazione dedicata al cinema, e ribadendo che le scelte di apertura e chiusura sono state prese anche sulla base dei flussi di visitatori e tenendo conto del periodo pandemico. La Lega di quanto sta accadendo al Pecci chiede spiegazioni pure al Comune. "Ciò che è più grave è il silenzio del Comune – conclude Curcio -. Un silenzio complice in quello che è da alcune settimane un museo senza alcun indirizzo preciso. Lo stesso silenzio imbarazzato dell’assessore Mangani e del sindaco che pochi giorni fa hanno balbettato frasi senza alcun significato politico alle mie domande chiare e precise rivolte loro in Consiglio comunale. Sono ormai mesi che il Comune, pur finanziando il Pecci con più di un milione di euro ogni anno e pur sedendo in consiglio di amministrazione, scappa davanti alle proprie responsabilità". In merito alle contestazioni di Curcio, l’assessore Simone Mangani ricorda che quello attuale non è un momento in cui c’è un assalto ai musei da parte dei visitatori a causa della situazione pandemica e dell’aumento dei contagi. "Questa è una polemica fine a se stessa, che lascia il tempo che trova" conclude Mangani.
Stefano De Biase