Il museo di scienze planetarie, eccellenza Stem

Il Museo di Scienze Planetarie di Prato è uno dei protagonisti della settimana delle discipline Stem, promossa per favorire l'ingresso nel mercato del lavoro, soprattutto per donne e giovani. La legge è stata promossa da Fratelli d'Italia e punta a valorizzare le materie tecniche e scientifiche per il futuro.

C’è anche il Museo di scienze planetarie fra i protagonisti della settimana delle discipline Stem, sette giorni dedicati alla promozione delle materie tecniche, scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, frutto della legge approvata lo scorso autunno e che terminerà l’11 febbraio, Giornata internazionale delle donne e ragazze nella scienza. L’obiettivo della legge è aumentare la diffusione delle discipline tecnico-scientifiche per facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro, in particolare per donne e giovani. "In occasione di questa sette giorni, ho potuto visitare uno dei modelli, in Italia, fra i più rappresentativi per la diffusione e divulgazione delle discipline Stem, il Museo di Scienze Planetarie di Prato – spiega la deputata pratese di Fratelli d’Italia, Chiara La Porta – . Un museo simile, non solo rappresenta un’eccellenza per il territorio di Prato, ma ha ancora grandi potenzialità da esprimere, grazie all’offerta specifica e ampia ai visitatori, agli studiosi e agli studenti che intendono scoprire la formazione e l’evoluzione del sistema solare e del nostro pianeta.Il Museo di Scienze Planetarie, può certamente essere una fonte di ispirazione anche per la scelta di un possibile futuro mondo del lavoro, soprattutto per i più giovani".

La legge istitutiva della settimana Stem è stata promossa da FdI, con la deputata Marta Schifone prima firmataria. "Siamo molto orgogliosi del risultato che abbiamo raggiunto – commenta –: si tratta solo del primo passo di un progetto complessivo per la crescita delle materie Stem che sarà portato avanti durante tutta la legislatura. Puntare sulle materie Stem vuol dire puntare sul futuro. Le aziende fanno sempre più fatica a trovare profili tecnici, con un disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro che nel 2023 si è attestato al 45,1%, in crescita di 18 punti percentuali rispetto al 2019, secondo i dati Unioncamere. Vogliamo anche ribaltare quel pregiudizio per cui materie tecniche e scientifiche siano più adatte agli uomini".