
In tutto 13 appuntamenti in questa stagione 2020-2021 della Camerata Strumentale Città di Prato: quattro in più rispetto alla precedente. Ma le disponibilità della pianta del teatro sono state rimodulate in base alla normativa anti Covid, alternando i posti e aumentando la distanza tra le file (la galleria probabilmente resterà chiusa). La capienza è ridotta a 310 posti con precedenza agli abbonati, aprendo la vendita dei singoli biglietti nei giorni a ridosso dei concerti. Conferma degli abbonamenti a partire da 8 settembre. Per la stagione 2020 che comprende "Canzona di ringraziamento", l’abbonamento è di 50 euro. Gli appuntamenti sono tutti al Politeama Pratese, la "Casa dei suoni" della Camerata, ma il 27 e il 28 gennaio l’orchestra ritornerà nella chiesa di San Francesco per due concerti con un tutto Bach", composizioni spirituali i cui titoli però non mancano di involontaria allusiva ironia per il contesto in cui cadono: "Ne ho abbastanza" e "Porterò volentieri il peso della croce".
Nell’attesa il maestro Jonathan Webb, da lontano, ha indirizzato alla città e ai “suoi” musicisti una toccante nota, citando Dante Alighieri: "Per correr migliori acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno che lascia dietro a sè mar sì crudele; e canterò di quel secondo regno dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno” (…) Gli ultimi tempi sembravano proprio un Inferno, o almeno un Purgatorio. Non siamo ancora arrivati alla fine del viaggio, ma insieme dobbiamo sostituire le sofferenze con le speranze (…) Non posso dire quanto mi sono mancati i miei musicisti, i miei cantanti, il nostro pubblico. Stiamo per tornare a suonare, a cantare, ad ascoltare, a condividere la gioia della musica. Non abbiamo bisogno più delle parole, abbiamo invece bisogno di tanti suoni per trasportarci in mondi migliori".