Il governo francese studia da Beste. Ministra in visita per il tessile green

Olivia Grégoire ha incontrato nella sede di Usella i fratelli Santi e Claudio Rovere, presidente HModa. Ha voluto conoscere da vicino l’azienda che unisce know how artigianale e innovazione dei processi .

Il governo francese studia da Beste. Ministra in visita per il tessile green

Il governo francese studia da Beste. Ministra in visita per il tessile green

Olivia Grégoire, ministra del Governo francese per le Imprese, il Turismo ed i Consumi, ha fatto la prima tappa dei tre giorni in Italia (sarà a Firenze e a Milano) nella sede di Beste a Cantagallo. "E’ un viaggio di ’ispirazione’", dice al termine della visita allo stabilimento di Usella, guidata nei reparti produttivi dai fratelli Giovanni e Matteo Santi, e da Claudio Rovere, presidente di HModa, gruppo in cui è confluita Beste. La ministra coglie una delle caratteristiche che fanno di Beste un’eccellenza: "Ciò che colpisce è il modello di integrazione totale, dalla lavorazione della fibra al capo finito". Beste si distingue per aver costruito già dal 2001 una propria filiera produttiva controllata e tracciabile, interpretando in anticipo l’eccellenza del Made in Italy nel settore del lusso a livello internazionale. Tra i tessuti che la ministra ha potuto toccare ci sono prodotti per griffe dell’alta moda francese, come Hermès, ed italiana come Cucinelli. "Sono qui per osservare il modo in cui le imprese italiane sono competitive ed innovative nell’ambito della produzione tessile in un mondo sempre più concorrenziale ed internazionalizzato – dice – Francia e Italia sono nazioni sorelle coinvolte nella creazione e produzione tessile ed è importante vedere come il versante italiano lavora per le imprese del lusso". Il nome di Beste già da tempo ha solide sinergie col lusso di Oltralpe: "Ho sentito parlare di Beste a Parigi dalla Fédération de la Haute Couture", chiosa Grégoire. L’incontro di ieri, proseguito nella sede di via Bologna, ha offerto l’opportunità di esplorare da vicino la realtà produttiva italiana, caratterizzata dalla forte competitività nonostante la tendenza del settore alla decentralizzazione della produzione verso i Paesi orientali. Il tessuto industriale italiano continua a sostenere il sistema moda, in particolare quello del lusso, fondendo il patrimonio artigianale ad un impegno nell’innovazione dei processi produttivi grazie anche al sostegno del Governo italiano coi fondi per il rinnovo dei macchinari. La collaborazione tra le realtà produttive italiane e i prestigiosi marchi del lusso dei gruppi francesi è un legame solido e duraturo, secondo una dinamica di reciproca utilità, essenza dello scambio tra domanda e offerta. Essa si basa sull’offerta di un know-how artigianale di elevato livello, radicato nei distretti tessili e produttivi italiani, che continuano a essere pionieri nella ricerca di qualità ed innovazione. Come mostra Beste nel suo iter di sostenibilità, tracciabilità e qualità garantita dai test sui tessuti.

"Siamo onorati di rappresentare il Made in Italy – dice Giovanni Santi, Ad di Beste – nel contesto del sistema moda e di illustrare la nostra filiera tessile e di

abbigliamento, tutta italiana, dalla materia prima al capo finito e che opera sul territorio nazionale". La visita della ministra è la "conferma del riconoscimento internazionale della competitività e dell’interesse per il nostro sistema produttivo – afferma Matteo Santi, consigliere delegato di Beste – Si deve riflettere quanto sia cruciale investire nel settore per mantenere la leadership mondiale per lo sviluppo e la manifattura di capi d’abbigliamento fatti con tessuti organici Made in Italy". Claudio Rovere sottolinea che la presenza della ministra "evidenzia il riconoscimento istituzionale al nostro impegno nel promuovere la cooperazione produttiva, sociale ed economica, oltre all’artigianalità in un accordo di partenariato tra i due Paesi. Grazie alle realtà francesi, che per HModa sono partner strategici, sia di business sia di sistema moda, guardiamo con fiducia al futuro delle nostre collaborazioni col reciproco impegno nel costruire un futuro di crescita condivisa e sostenibile".

Sara Bessi