
Una partita dell’Ac Prato nella stagione conclusa a metà classifica
Sono giorni caldissimi questi (e non solo per le temperature torride) in casa Ac Prato. D’altronde, la posta in palio è altissima. In ballo c’è il futuro di un club che nei suoi 117 anni di storia non ha mai conosciuto la parola fallimento. E che invece adesso rischia seriamente di non essere iscritto al prossimo campionato di Serie D. Come più volte sottolineato, c’è tempo fino al 10 luglio (o al massimo fino al 15, accettando però di scontare due punti di penalizzazione nella stagione che verrà) per presentare la domanda di ammissione, corredata da documentazione specifica, e versare le relative tasse e diritti d’iscrizione, per una spesa totale di poco superiore ai 50 mila euro. Inoltre, ogni società dovrà aver saldato eventuali debiti sportivi e ottenuto le liberatorie dai tesserati al 31 maggio. Il presidente Stefano Commini fino a questo momento ha dichiarato pubblicamente di non essere intenzionato a muovere i passi necessari per iscrivere i biancazzurri, trasformando così questo periodo che ci separa dalla scadenza in un lungo countdown che sta straziando i tifosi lanieri. Attenzione però, perché non è detto che qualcosa non cambi da qui ai prossimi 10 giorni. Il numero uno del sodalizio pratese potrebbe infatti assolvere ai propri doveri, almeno per quanto concerne il pagamento del costo dell’iscrizione (per una somma di 21.500 euro, che include la tassa associativa, i diritti d’iscrizione al campionato, i diritti d’iscrizione al campionato Under 19 e un acconto a garanzia di eventuali passività sportive) e la fideiussione bancaria di 31 mila euro. Questo dietrofront di Commini avverrebbe però solo in caso di un piano alternativo, naufragato quello da parte dell’ormai celebre cordata di "volenterosi". Nonostante le smentite e il comunicato diffuso dal gruppo di imprenditori locali in cui si parlava di uno stop definitivo alle trattative, qualcosa si starebbe muovendo sotto traccia e i contatti fra una parte di quella cordata e il patron sarebbero ripresi. La cordata potrebbe essere composta da un numero inferiore di soggetti disposti a salvare il club biancazzurro dallo spettro della Terza categoria, ereditandolo da Commini, che si defilerebbe in un secondo momento. Resterebbe aperta la partita riguardante le pendenze con i tesserati per la stagione 2024/25 da saldare, per una somma di 200mila euro. L’imprenditore romano potrebbe non pagarle, esponendo se stesso e il Prato a un deferimento alla Covisod. Se si superasse la soglia del 21 luglio, Commini andrebbe incontro a una squalifica, mentre il club subirebbe una penalizzazione di due punti da scontare nel campionato venturo. Ma questo non metterebbe a rischio la partecipazione alla Serie D.
Francesco Bocchini