
Il cuore di Maria. Due borse di studio grazie alla sua eredità
Un grande gesto di amore verso la scuola, i ragazzi e lo studio. È la storia di Maria Simon, insegnante di inglese alla scuola Marco Polo, che ha deciso di lasciare i risparmi di una vita, 45 mila euro, agli studenti più meritevoli e bisognosi. Ieri al comprensivo Ser Lapo Mazzei sono state consegnate due borse di studio a due ragazzi che a giugno hanno sostenuto l’esame di terza media e oggi frequentano il liceo Livi e il liceo Brunelleschi. Le borse di studio consegnate dalla esecutrice materiale del testamento prevedono 500 euro a testa ogni anno per i cinque anni di studio.
Un gesto importante per permettere a due ragazzi di portare a termine gli studi. Nata da una famiglia siciliana trasferitasi a Prato, Maria Simon è riuscita a completare il percorso di studio grazie alla mamma e alla zia che facevano le sarte e cucivano i vestiti notte e giorno pur di far studiare la giovane.
"È un storia simbolo di due donne che aiutano un’altra donna a studiare, lavorando la notte per riuscire a comprare i libri - dice l’assessore all’istruzione Ilaria Santi -. Una giovane immigrata che ha vissuto le difficoltà di arrivare in una città e in una regione lontana dalla sua casa, con poche disponibilità economiche. Un esempio di impegno e di amore verso la cultura tanto che lei è riuscita a frequentare il liceo classico Cicognini e a diventare una insegnate di lingue".
L’eredità di Maria sono una borsa di studio da 500 euro che sarà assegnata ogni anno, a due studenti meritevoli selezionati tra gli alunni di terza media, che così potranno usarla per finanziare la loro formazione nei cinque anni di superiori. Per volere dell’insegnate defunta la borsa di studio porta i nome di ’Rosina e Angela’ ossia la mamma e la zia , che hanno avuto un peso fondamentale nella formazione di Maria Simon. "È stata una mattinata commovente – dice la dirigente Maria Grazia Ciambellotti - la cognata ci ha raccontato la vita di Maria, la sua passione per la scuola, il volere a tutti a costi studiare cosa che negli anni Sessanta non era facile soprattutto per una donna".