
Per Prato l’otto settembre è il grande giorno di festa per la Città tutta, un momento carico di significato, l’occasione per ricordare a noi stessi, da sempre inclini all’autocritica, il valore della nostra meravigliosa e sfaccettata comunità. E’ un giorno emozionante e questo, in particolare, per me lo è indubbiamente sin dalle prime ore della mattina, con la tradizionale consegna dei ceri alla Cattedrale in onore della Madonna, simbolo di incontro tra due istituzioni, quella civile e quella religiosa. Una relazione che si rinnova e che sottolinea il desiderio condiviso di prendersi cura della nostra comunità con l’obiettivo di renderla più forte, ricca e coesa. Ognuno per la propria parte, con i propri strumenti, con i propri valori lavoriamo per tutti i cittadini, siano nati qui o arrivati da poco, di qualunque idea politica o fede religiosa. E sono davvero orgoglioso di rappresentare la Città in un momento così carico di significato, una città simbolicamente unita dalla Cintola che tutto tiene e unisce.
Prato in questi anni ha alzato finalmente la testa. Siamo da sempre città d’avanguardia, capace di affrontare prima degli altri il futuro e le sue sfide, una realtà che da sempre ha avuto l’abilità di costruire gli strumenti per gestire temi complessi come quelli del lavoro e dei suoi diritti, dell’accoglienza e dell’integrazione, del sostegno sociale. Lo ha dovuto fare e lo ha fatto prima degli altri, spesso senza aiuto alcuno, pronta ad essere esempio da seguire per tante altre città del nostro Paese e non solo. Prato è una città aperta, libera, testarda, un territorio e un distretto che con passione e competenza lavora, lavora tanto, giorno dopo giorno unendo praticità e bellezza, concretezza e genio.
Una città brontolona, talvolta troppo severa con se stessa, che in questi ultimi anni ha saputo trovare unità e orgoglio: lo si è visto nella capacità di affrontare la pandemia, quando gli occhi del mondo erano puntati su di noi, la crisi energetica, riuscendo grazie a un lavoro condiviso con tutte le parti sociali a intercettare fondi mai arrivati prima su questo territorio, la sfida del Pnrr che ci ha visto subito pronti a partire, le politiche ambientali europee dove Prato, con la sua tradizione di economia circolare, ha attinto dalle proprie radici per sviluppare innovazione.
E nel giorno della nostra festa voglio ringraziare tutti i pratesi, tutti coloro che hanno scelto di scommettere il proprio futuro in questa realtà, per avermi dato l’onore più grande, quello di rappresentare Prato, i suoi valori, la sua bellezza. Essere sindaco della propria città, della città che si ama, è quanto di più bello possa accadere nella vita di una persona. Grazie, Prato.
Matteo Biffoni
sindaco di Prato