Il buon vento dei locali Turni e orari flessibili per attirare lavoratori "Premi a chi merita"

Bar, ristoranti e strutture ricettive si preparano ad un’estate da record. Gei (Confcommercio): "Le opportunità ci sono, ma occorre formazione. Pronti ad investire nei giovani: servono soprattutto chef e camerieri".

Non c’è solo l’artigianato in cerca di lavoratori. Il turismo, il settore del food and beverage ha necessità impellente di addetti. Le prenotazioni ci sono e non possono aspettare. "I pubblici esercizi pratesi si preparano a vivere una stagione estiva da record: l’overtourism che ci sta già interessando di riflesso porta in dote più lavoro. Per gestirlo adeguatamente, abbiamo più che mai bisogno di personale formato. L’incrocio ideale tra domanda e offerta deriva dalle competenze". Lo sostiene Tommaso Gei, presidente interprovinciale di Fipe Confcommercio.

Alle porte di un’estate che si preannuncia tra le più intense dell’ultimo decennio, la possibilità che bar, ristoranti e attività fatichino a reperire personale è tangibile. Ma il gap, osserva Gei, si può ridurre. "Non risponde a verità la narrazione secondo cui mancano giovani volenterosi. Questo settore sta dischiudendo opportunità come mai in passato e rimane per loro fortemente attrattivo. Certo, molto spesso l’incaglio è determinato dalla mancata corrispondenza tra il profilo richiesto e le competenze possedute. Serve investire sempre di più, reciprocamente, sotto questo aspetto: le agenzie formative sul territorio possono sopperire a questa dinamica".

Nel frattempo, certo, c’è già chi preannuncia situazioni di sofferenza: "Alcuni colleghi, a dire il vero molto pochi – prosegue Gei – mi segnalano situazioni di difficoltà potenzialmente imminenti. Specialmente per i locali del centro potrebbe verificarsi il paradosso di dover ridurre l’orario di lavoro a fronte di flussi impegnativi, non governabili con carenza di personale. Gettare la croce addosso ai ragazzi però è improprio: la questione non è tanto quella dei turni e degli orari, quanto quella di facilitare al massimo la loro immissione in un percorso. La faglia ancora parzialmente aperta tra la scuola e il lavoro può e deve essere colmata. Noi puntiamo volentieri su profili validi, riconoscendo quel valore dal punto di vista economico e sotto il profilo del bilanciamento vita-impiego. La condizione è reciproca: così anche i candidati ci trovano più attrattivi".

La maggiore pressione si registra, in queste settimane che precedono la stagione estiva, per intercettare figure legate al segmento dei servizi turistici e della ristorazione: "Chef, baristi, camerieri – osserva Gei – sono sempre i profili più richiesti. Le rilevazioni sul turismo pronto ad esplodere in Toscana suggeriscono che serve muoversi in fretta e con lucidità per accorciare quelle distanze a cui mi riferivo".

Nel frattempo, il picco di lavoro per il settore dopo un periodo oggettivamente intricato rilancia il territorio.

"Siamo sopravvissuti alla pandemia, ai rincari dell’energia e delle materie prime. Adesso questo slancio ci restituisce vigore e ci ricorda come puntare sull’ospitalità in senso lato sia una traiettoria vincente per l’economia e il benessere del territorio. È una ricchezza condivisa che dovrebbe essere incentivata e sostenuta. I pubblici esercizi restano l’anima autentica di ogni città".

Si.Bi.