
Si sono concluse questa settimana le prove orali per l’ammissione al ruolo nelle scuole superiori. In ballo le cattedre di italiano e storia per cui hanno partecipato i 274 candidati risultati idonei alla prova scritta dello scorso marzo. Prove che già dai giorni precedenti avevano fatto non poco discutere a fronte di un numero molto alto di non promossi, con una percentuale di bocciatura superiore al 30% contro la media nazionale e regionale del solo 3%. Nella lettera aperta scritta dal Gruppo Docenti A012 Toscana i candidati hanno lamentato un atteggiamento inquisitorio, insufficienza e aggressività nei loro confronti, oltre che poca comprensione e disponibilità da parte dei commissari. A rispondere alle accuse è stata la stessa Rita Gaeta, dirigente dell’istituto Comprensivo Pier Cironi di viale della Repubblica, sede del concorso, e presidente di commissione. "Dispiace ricevere accuse di questo tipo – ha commentato – Ci siamo presi carico di un ruolo importante e l’ultima cosa che avremmo voluto era un polverone del genere. Si sono presentati candidati fortemente preparati con curriculum di eccellenza ed altri invece con poca esperienza in classe o comunque con un livello di preparazione non sufficiente. Fra questi anche over 60. Quanto agli esiti finali – ha proseguito – abbiamo esaminato in maniera quanto più oggettiva seguendo la griglia di valutazione fornita dal Ministero per cui è richiesto un minimo di 70 punti su 100 per l’idoneità. Quello al ruolo è un concorso come molti altri ancora. C’è chi passa e chi no. Quando si parla di scuola però c’è sempre un risentimento maggiore. Quello che dovrebbe far riflettere secondo me – ha concluso – non è tanto il numero di bocciature alla prova orale quanto quello alla prova scritta, perdipiù a crocette". Non convinti delle parole della Presidente gli stessi candidati che si stanno organizzando con i sindacati per il ricorso al Tar. "Dai numeri che abbiamo si capisce chiaramente come la commissionenegli ultimi giorni di esami abbia cercato di aggiustare il tiro – spiega Marco Pierri, docente precario di Prato e portavoce di un parere condiviso – Lo scorso 22 luglio (primo giorno di esame) ci sono state 8 bocciature, mentre negli ultimi giorni solo 2. È un caso? Secondo noi no".
Tamara Mancini