STEFANO DE BIASE
Cronaca

I robot guardiani dimenticati nello sgabuzzino

Costati centomila euro, dovevano essere utilizzati per pattugliare le piste ciclabili. Curcio (Lega) presenta un esposto alla Corte dei Conti

di Stefano De Biase

"Il Comune li aveva presentati come il primo caso in Europa di robot capaci di effettuare un servizio di videosorveglianza all’aperto. Ma la realtà è ben diversa: i robottini invece di controllare le piste ciclabili lungo il Bisenzio, se ne stanno chiusi in uno sgabuzzino all’anfiteatro di Santa Lucia accanto alle scope e a una caldaia". Il consigliere comunale della Lega, Marco Curcio, ha presentato un esposto alla Corte dei Conti sulla vicenda della sperimentazione che ha portato alla realizzazione di due Robocam: prototipi dotati di intelligenza artificiale realizzati dall’istituto di biorobotica della scuola superiore Sant’Anna di Pisa. L’esponente del Carroccio chiede alla magistratura contabile di porre l’attenzione sull’utilizzo dei circa 100.000 euro di soldi pubblici (l’intervento è stato cofinanziato da Regione e Comune di Prato) utilizzati per concretizzare il progetto. "All’inizio questi robot sembravano ‘solo’ un flop ma adesso sono diventati un vero e proprio ‘giallo’", dice Curcio. "A distanza di un anno e mezzo non hanno avuto alcun ritorno per la collettività. Nel contratto non era previsto che i robot sorvegliassero, monitorassero, osservassero o servissero a qualche scopo. L’impegno di spesa prevedeva infatti studi di software per eventuali sviluppi successivi di capacità. Mi domando quindi: perché spendere 100.000 euro dicendo di volere potenziare la sicurezza a Prato per poi ritrovarci con un tablet sopra a un pupazzo di plastica chiuso in uno stanzone? Con gli stessi soldi si potevano assumere dei vigilanti con reali funzioni di sorveglianza sulle ciclabili". Dal Comune fanno sapere che per i robottini ci sarà presto un nuovo utilizzo. Sono infatti in corso contatti fra il Sant’Anna, il Pin e l’università di Firenze per continuare la sperimentazione, usando i due ‘Robocam’ per fini didattici e per funzionalità di videosorveglianza all’interno del polo di piazza dell’Università. Entro gli inizi di novembre ci sarà un incontro pubblico per presentare i progetti futuri. A difendere la scelta di procedere con la sperimentazione è l’assessore Valerio Barberis.

"I robot sono stati utilizzati sulla terrazza del Serraglio e all’anfiteatro di Santa Lucia – spiega – La sperimentazione ha dato risultati interessanti. E’ servita a capire se i robot sono in grado di muoversi in modo autonomo in spazi pubblici e ora sono a disposizione della comunità scientifica per ulteriori sviluppi. Uno dei due verrà utilizzato al Pin: sarà utile per gli studenti che si avvicinano alla biorobotica e per la videosorveglianza del polo universitario. L’altro invece sarà a disposizione dei ricercatori per implementarne le funzioni". Barberis apre anche all’iniziativa privati. "Il Comune in questa sperimentazione ha fatto la sua parte. Adesso, se dovesse esserci una start up che vuole investirci e procedere con una linea di produzione, li potremmo anc he vedere mpiegati in altre attività di videosorveglianza in contesti urbani".