
I ragazzi mettono la toga. Il tribunale entra in classe
Un processo simulato in classe per aiutare gli studenti a comprendere le dinamiche forensi. La Camera Penale di Prato, all’interno di un’aula dell’Istituto Tecnico Dagomari, insieme alla IVª SIA, seguita dalla professoressa di Diritto Elisa Signorini, ha messo in campo il progetto "L’Avvocato in classe".
Cinque gli avvocati della Camera Penale si sono divisi nelle classiche figure che compongono i processi e insieme agli studenti hanno ricostruito un caso di lesioni e violenza privata realmente accaduto. Nella classe, trasformata in un vera aula di tribunale, sotto la guida dell’avvocato Mauro Cini nel ruolo di giudice senior, cinque studenti hanno interpretato i giudici, mentre un finto imputato è stato difeso dall’avvocato Pamela Bonaiuti con il supporto di due compagni, e l’accusa è stata sostenuta dall’avvocato Diletta Nerini con altri due studenti.
Al centro della scena, come in un vero processo che si rispetti, erano stati posizionati i banchi del Pubblico Ministero con l’avvocato Enrico Martini e due compagni. Presenti, infine, i testimoni dell’accusa e della difesa. La vicepresidente della Provincia di Prato, Federica Palanghi, ha partecipato alla simulazione del processo, portando i suoi saluti agli studenti.
"Questa è un’occasione importante e professionalizzante – il messaggio di Palanghi agli studenti – che permette di assimilare in maniera totale le fasi del processo, aiutandovi a comprendere le dinamiche processuali,come si leggono le fonti, chi sono i soggetti e gli autori, come si svolgono le indagini, quali sono le vostre libertà, i mezzi di tutela, che cosa accade in realtà nelle amministrazioni della giustizia. Tutto questo vi servirà anche nella vita quotidiana a considerare il lavoro nei tribunali, e a comprendere cosa significhi far valere i propri diritti e conoscere a pieno i propri doveri. L’intera simulazione del processo è stata seguita dal segretario della Camera Penale Stefano Belli.
"E’ la seconda volta che questo nostro progetto viene proposto all’interno delle scuole superiori – ha dichiarato l’avvocato Belli - L’anno precedente avevamo fatto una simulazione dello stesso processo all’istituto Gramsci/Keynes e oggi è la prima volta che mettiamo in pratica la simulazione al Dagomari. La cosa interessante è osservare ogni volta se il verdetto dei giudici è lo stesso o meno degli alunni/colleghi delle altre scuole".
Gli studenti hanno interpretato il caso, che avevano già avuto modo di elaborare in classe durante le lezioni di Diritto e, con un po’ di emozione, si sono mossi nei tempi processuali guidati dai loro avvocati di riferimento.
Il risultato finale è stato diverso dall’andamento iniziale del processo a seguito delle valutazioni dei cinque giudici speciali: il verdetto ha visto l’assoluzione dell’imputato, nonostante una sua maldestra parziale ammissione di reato.