REDAZIONE PRATO

I gioielli oltre il carcere. Alla luce i tesori di Roma nel parco di Pianosa

Il Bagno di Agrippa, una grande fattoria e una cava sul mare a uso di culto sono stati recuperati dagli archeologi sull’isola dell’arcipelago toscano.

Piacenti, il sindaco di Campo nell’Elba Montauti, il soprintendente Tesi, l’onorevole Mazzetti e il consigliere regionale Petrucci

Piacenti, il sindaco di Campo nell’Elba Montauti, il soprintendente Tesi, l’onorevole Mazzetti e il consigliere regionale Petrucci

ISOLA DI PIANOSA (Livorno)Ancora di più gioiello dell’arcipelago toscano. Pianosa "lucida" i suoi tesori e dà lustro al suo parco archeologico, vera eccellenza recuperata. Il Bagno di Agrippa, una grande fattoria e una cava sul mare a uso di culto: sono le vestigia romane scavate e recuperate dagli archeologi sull’isola-carcere. Ieri l’inaugurazione per il progetto portato a termine dal Ministero della Cultura con la regia della Soprintendenza archeologica di Pisa e Livorno.

"Si è scavato e restaurato ciò che resta della villa romana posta in riva al mare, realizzando un nuovo percorso di visita - spiega il soprintendente, architetto Valerio Tesi - Si è scavata una grande struttura a pozzo, ‘della piccola cava’, forse un edificio religioso dedicato al culto delle acque, frequentato in epoca romana. Infine si è individuata e si è parzialmente scavata una fattoria romana col suo impianto produttivo e di stoccaggio in adiacenza al carcere".

"I lavori e gli interventi di restauro consentono - prosegue Tesi - di mostrare ai visitatori l’eccezionale ricchezza del patrimonio archeologico di Pianosa, reso ancor più suggestivo dall’incomparabile cornice paesaggistica". Il Mic ha permesso alla Soprintendenza di realizzare con 1.300.000 euro di finanziamento interventi, che si sono svolti dal giugno 2023 a tutto il 2024, in mano alla ditta specializzata Piacenti, un’eccellenza pratese che si è fatta conoscere in Italia e non solo, per la sua grande maestria.

La "Centro restauri Piacenti" nel cantiere si è avvalsa del supporto di tre detenuti del carcere di Porto Azzurro, all’Elba, assunti per un percorso di formazione e di reinserimento sociale.

"La Piacenti ha trasformato i fondi Mic da opportunità in concretezza con grande professionalità e anche con l’ausilio di alcuni detenuti. Ancora una volta sono le imprese a rendere possibile lo sviluppo, la valorizzazione, la modernizzazione del Paese" ha sottolineato la deputata pratese di Forza Italia Erica Mazzetti.

Il Bagno di Agrippa è il complesso di età romana che prende il nome da Agrippa Postumo, nipote e figlio adottivo di Augusto qui relegato dall’imperatore dal 7 a.C. e ucciso nel 14 d.C. È costituito da ambienti di ricevimento, residenziali, terme, una grande vasca con isolotti, un teatro per 200 spettatori, un ninfeo e una peschiera.

"Il Bagno - spiega Lorella Alderighi, funzionario archeologo della Soprintendenza di Pisa Livorno, responsabile unico del progetto e direttore dei lavori - era stato restaurato negli anni ‘80 e protetto con tensostruttura, che il passare del tempo e gli eventi meteomarini avevano reso ormai ammalorata, tanto da dover procedere alla sua rimozione". Ora la nuova vita.

R.P.