
In centro si conferma la tendenza: meno negozi, più locali pubblici
PRATODal chiuso per ferie al chiuso per sempre è un attimo. In realtà, alcune delle saracinesche che vediamo giù nel salotto buono della città si erano già abbassate a luglio: una è quella di Kartell in piazza Duomo. È durato poco il noto marchio di design che aveva preso casa nel grande fondo all’angolo con via Firenzuola, nel maggio 2024. Poi ci sono quelle insegne spente da diversi mesi che spiccano in luoghi simbolici, come piazza del Comune, sintomo di una sofferenza perdurante nel comparto del commercio al dettaglio. Un male comune ai centri storici di tante altre città toscane, certamente, ma qui balza all’occhio la concentrazione di così tante vetrine vuote nel giro di pochi metri. Una è senz’altro quella dell’ex Benetton in piazza del Comune: sfitto da marzo, il grande fondo di 200 metri quadrati potrebbe essere appetibile per le grandi catene. La giunta Bugetti aveva nel cassetto un progetto di rivitalizzazione dei fondi sfitti con la previsione di un percorso partecipativo e di un bando ad hoc con incentivi per attirare investimenti: ci stavano lavorando gli ex assessori Diego Blasi e Benedetta Squittieri, ma poi è arrivato il commissariamento del Comune. Non è solo crisi ma mancanza di ricambio generazionale come nel caso dell’ex gelateria Roberta in piazzetta delle Bigonge: quella chiusura è stata un colpo al cuore per tanti pratesi ma al suo posto presto riaprirà prossimamente Hegel Bar, un nome che è già tutto un programma perché rimanda al padre dell’idealismo di liceale memoria. Un caffè ‘filosofico’ ma con il gelato di Anisare dietro il bancone, almeno stando alle prime anticipazioni su Instagram.
Altra storia, infatti, il settore della ristorazione e della somministrazione. Che continua a mostrare segni di vitalità dentro le mura, come hanno dimostrato l’apertura de il Bacaro torto e l’ampliamento del Caffè Coppini in piazza Duomo: nuove aperture da leccarsi i baffi sono attese entro la fine del mese in altre piazza del centro. Cambia il puzzle dei fondi sfitti in via Ricasoli, dove sempre a marzo ha chiuso i battenti Camomilla. In quel fondo si è allargato agli inizi di agosto il negozio di accessori per il cellulare Dream Cover, a conduzione orientale (era già presente nello spazio accanto). Rumours sulla chiusura di Barone in corso Mazzoni ma a trarre in inganno è lo svuotamento parziale del negozio: l’attività dovrebbe riaprire a metà settembre. Non se la passa bene nemmeno il comparto dei servizi alla persona. A ridosso del centro, in via Pomeria, non riaprirà più dopo le ferie il salone Monelle che, con un post su Facebook, ha ringraziato dopo vent’anni la clientela per la stima e l’affetto.
Ma.La.