
La preparazione dei seggi per il referendum
Urne aperte da oggi alle 7 sino alle 23 e domani dalle 7 alle 15. La parola sui referendum, dopo settimane di scontro politico, passa agli elettori. I quesiti riguardano ambiti importanti della vita sociale e civile: la disciplina dei licenziamenti illegittimi (scheda verde chiaro), norme sui licenziamenti e relative indennità nelle piccole imprese (arancione), contratti a termine (grigia), sicurezza negli appalti (rosso rubino) e, infine, il quesito sui requisiti per ottenere la cittadinanza (gialla). L’elettore, ricorda il Viminale, potrà esprimere il proprio voto tracciando un segno sul "Sì" o sul "No", accanto al quesito riportato sulla scheda. Chi vota sì chiede di abrogare la norma, chi vota no chiede di mantenerla. Cruciale è il quorum (del 50 per cento più uno degli aventi dirittto) senza il raggiungimento del quale l’esito sarà comunque negativo.
IL PRIMO QUESITO, punta all’abrogazione della norma del jobs act, varato dal governo Renzi, che ha limitato, nelle imprese con più di 15 dipendenti, il diritto al reintegro per i lavoratori licenziati senza giusta causa. Il secondo questito riguarda le imprese fino a quindici dipendenti dove con le norme attuali il licenziamento illegittimo è punito solo con l’obbligo di un indennizzo economico non superiore a sei mensilità. Se dovessero prevalere i ‘sì’ verrebbe restituita ai giudici la discrezionalità di indicare un indennizzo superiore. Il terzo quesito riguarda i contratti a termine. Con le norme attuali un datore di lavoro può assumere con contratto a termine anche senza indicare una causale specifica. Con la vittoria dei sì verrebbe ripristinato il principio della necessità di una motivazione precisa. Il quarto quesito è sulla sicurezza negli appalti. Se la norma in questione fosse abrogata, il committente verrebbe chiamato a garantire che l’indennizzo riconosciuto per gli incidenti sul lavoro sia comunque erogato, se l’impresa appaltatrice non lo fa. Il quinto questito è sull’accesso alla cittadinanza italiana per gli stranieri non appartenenti all’Ue e che sono regolarmente in Italia. La normativa attuale prevede un periodo minimo di 10 anni di residenza legale continuativa. Il referendum chiede di dimezzare questo lasso di tempo, ossia cinque anni.
Per gli elettori del Comune di Prato se è stata smarrita la tessera elettorale, si è deteriorata o non ci sono più spazi per le timbrature si può scaricare l’attestato sostitutivo necessario per il voto valido solo per votare ai referendum. O si può rifare la tessera presso gli uffici dell’anagrafe (info https://www.po-net.prato.it/elezioni/2025/referendum/). Le sezioni per i vari Comuni: Prato 179 così suddivise: circoscrizione Centro 33, Est 31 sezioni, Nord 40, Ovest 35 sezioni + 2 ospedaliere, Sud 38. Cantagallo 4, Carmignano 16, Montemurlo 17, Poggio a Caiano 9, Vaiano 10, Vernio 7.