Gravidanza e vaccino, dubbi da scacciare. "Tanti benefici. E i rischi sono inesistenti"

La primaria di ginecologia e ostetricia del Santo Stefano: "Le donne che aspettano un figlio andrebbero inserite nelle categorie fragili"

Gravidanza

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Prato, 25 maggio 2021 - La vaccinazione anti-Covid è una protezione anche per le donne che aspettano un figlio. Ne sono convinte le società scientifiche che si occupano di donne in gravidanza. "Per questo motivo hanno avanzato la richiesta affinché le donne che aspettano un figlio rientrino fra le persone fragili in particolare per il rischio di complicanze qualora dovessero contrarre il Sars Cov2 e sviluppare la malattia. Attualmente non sono considerate una categoria prioritaria", spiega Anna Franca Cavaliere, primario di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Santo Stefano. A Prato sono 11 le donne in gravidanza che hanno già ricevuto il vaccino.

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"Ma sono state immunizzate non perché in gravidanza, ma perché fanno parte della categoria del personale sanitario o degli insegnanti o perché affette da patologie oncologiche o con rischi di salute particolari", spiega Cavaliere. Al Santo Stefano è stato aperto un ambulatorio per la somministrazione dei vaccini in gravidanza.

«Qui sono vaccinate le donne contro la pertosse e l’influenza. Presto si partirà con la vaccinazione contro la rosolia. Le sedute, una volta alla settimana, sono tenute da un ginecologo e da un’ostetrica. La vaccinazione è gratuita. Al momento, però, non possiamo aprire le porte dell’ambulatorio alla vaccinazione contro il coronavirus per una questione di conservazione delle fiale una volta aperte. Ci tengo a sottolineare che la vaccinazione delle donne in gravidanza è da raccomandare e se una donna incinta accede ai centri vaccinali non trova nessun ostacolo a ricevere il vaccino".

I dati dell’Istituto superiore della sanità rassicuravano sul fatto che le donne in gravidanza non hanno avuto un andamento della malattia più grave rispetto a quelle delle coetanee non incinta.

"Tuttavia - prosegue Cavaliere - gli studi internazionali in corso ritengono che la donna in gravidanza può avere maggiori rischi sia per se stessa che per il feto se contrae il virus e sviluppa la malattia. Il vaccino anti Sars CoV2 al momento non è risultato pericoloso né per la madre, né per il feto né per l’andamento della gravidanza". Secondo la primaria c’è da considerare un altro vantaggio: "Il vaccino è efficace per la donna in gravidanza come rivelano alcuni dati oggettivi. La risposta anticorpale nella donna gravida è paragonabile a quella degli altri adulti. Quindi, non si deve temere una risposta immunitaria diversa".

E c’è un ulteriore punto a favore della vaccinazione in gravidanza: "Gli anticorpi sono trasmessi attraverso il cordone al feto e il neonato può contare per un certo periodo dopo la nascita una sorta di protezione al virus per immunizzazione passiva. Lo stesso meccanismo vale per la donna vaccinata che sta allattando il neonato". Dunque, alla domanda se è più pericoloso contrarre l’infezione o fare il vaccino, la dottoressa Cavaliere non ha dubbi: "I benefici dell’immunizzazione superano i rischi della malattia contratta in gravidanza, che potrebbe portare conseguenze sul bimbo e a parti prematuri".

Anche le donne che cercano un figlio non devono avere timori: "Si possono vaccinare e non ci sono tempi di attesa per cercare una gravidanza". L’auspicio della primaria della ginecologia del Santo Stefano è chiaro: "Spero che presto tutte le donne in dolce attesa possano avere un’offerta vaccinale anti Covid. Si confida nella sensibilità nel Ministero". Intanto al Santo Stefano si continua a nascere e ad oggi i parti del 2021 sono oltre 700.

Sara Bessi