
Francesco Nuti
Roma, 1 febbraio 2022 - Il magico mondo di Cinecittà si è arricchito di un altro splendido museo: il Miac, ovvero il Museo italiano dell’audiovisivo e del cinema. Uno nuovo spazio ricavato da un vecchio stabilimento di sviluppo e stampa, un affascinante percorso interattivo che si compone di dodici ambienti principali su un’area di 1650 metri quadrati. Un altro angolo di paradiso per gli appassionati di cinema. E come oramai succede ogni qualvolta si parli di cinema, non potevano mancare gli omaggi ai due grandi talenti pratesi: Francesco Nuti e Roberto Benigni.
Un nuovo spazio come il Miac non può che brillare per originalità. E quindi, nello spazio destinato alle toilette si è pensato bene di "approfittare" ugualmente del cinema in una maniera folle e stravagante. Tra il bagno destinato ai signori e quello destinato alle signore, una videoproiezione in loop ripropone una delle "funzioni fisiologiche" più divertenti della storia del cinema, quella che vede protagonista Francesco Nuti di primo mattino, nella sequenza iniziale di "Madonna che silenzio c’è stasera", il film cult del 1982 tra i più amati in città e in città girato, che sta per compiere quarant’anni e che per Cecco da Narnali è stato il primo film da protagonista. Mentre scorrono i titoli di testa, una insopportabile sveglia alle 8,30 del mattino, riesce a malapena a buttare giù dal letto un giovanissimo Francesco sulle note del brano scritto dai Barluna, "Alzarsi una mattina...". Poi l’appuntamento in bagno: un "bisognino" interminabile lungo un minuto e mezzo in cui Cecco da Narnali sviluppa tutta la sua mimica facciale che lo ha reso celebre. E adesso questo "bisognino" fa parte del Museo dell’audiovisivo e del cinema.
Passeggiando poi tra i tanti padiglioni, non poteva mancare l’omaggio a Roberto Benigni. Nella sala dedicata ai maestri, c’è un video in cui Benigni ricorda la genesi del suo film più celebre, "La vita è bella", e il rapporto di collaborazione con il grande sceneggiatore Vincenzo Cerami. Mentre echeggia la voce di Sophia Loren che grida "Robertooo" durante quella indimenticabile notte degli Oscar nel 1999. Ma a due passi dal Miac, nel percorso permanente di "Cinecittà si mostra" c’è spazio anche per un ricordo di Clara Calamai, una delle più grandi dive degli anni trentaquaranta, attraverso due citazioni. Ovviamente la sequenza de "La cena delle beffe" in cui l’attrice pratese mostra il suo seno solo per pochi secondi (spogliata da Amedeo Nazzari) e naturalmente la sua più bella interpretazione in "Ossessione" di Luchino Visconti. Un ruolo in cui l’attrice finalmente riuscì a dimostrare di essere dotata di un grande talento. Non solo bella ma anche brava, da quel film in poi. Nuti, Benigni, Calamai. Tre grandi pratesi entrati nella storia del cinema, E adesso anche nel neonato Miac.