GIACOMO BINI
Cronaca

Gli amici del circolo: "Alessio qui era di casa. Una persona buona. Siamo tutti sconvolti"

Cini era stato presidente del Circolo Rossi nei primi anni Duemila "Fu anche fra i protagonisti della Polisportiva dell’associazione per la sua passione per la bicicletta che ha sempre mantenuto" .

L’incredulità e il dolore si legge sui volti degli amici di Alessio Cini al circolo Arci Rossi di Sant’ Ippolito di Galciana, a due passi dalla casa dove vive la sorella che lui assisteva insieme al fratello Luca. Qui tutti gli volevano e bene e tutti ci tengono a dire che non credono affatto all’ipotesi del suicidio. "In questo circolo siamo come una famiglia – dicono– Alessio era uno di noi e siamo sconvolti da quello che è accaduto ad Alessio e non avremmo mai pensato che potesse morire e poi in quel modo". Ed hanno ragione, come confermato dall’autopsia.

Seduti l’uno accanto all’altro nella saletta del circolo, come ogni giorno all’ora del caffè dopo pranzo, li troviamo in silenzio, che guardano attoniti i giornali aperti sui tavolini. "Veniva qui molto spesso – dicono – anche nei giorni scorsi e durante le feste natalizie perché qualche giorno alla settimana veniva a stare a casa della sorella e della mamma, che è qui vicino. E ha sempre frequentato il Circolo, sin da giovanissimo".

Alessio Cini era stato anche presidente del circolo Rossi nei primi anni Duemila e ed era stato tra i protagonisti della Polisportiva dell’associazione anche per la sua passione per la bicicletta che ha sempre mantenuto. La casa della famiglia Cini è vicinissima alla sede del circolo, proprio nel centro dell’abitato di Sant’Ippolito. Alessio e il fratello Luca abitavano entrambi nel pistoiese ma venivano regolarmente qui per assistere la mamma, deceduta a più di 90 anni nell’estate scorsa, e la sorella disabile. I due fratelli si alternavano, qualche giorno ciascuno, per stare con la sorella e Alessio era più spesso presente nei fine-settimana e nei festivi. In quei giorni Alessio andava al circolo a fare colazione , a prendere il caffè e a ritrovare gli amici di sempre. Sant’Ippolito è il suo paese, la comunità dove è cresciuto e dove ha coltivato le amicizie più profonde e durature.

"Era una bravissima persona – dicono in coro gli amici del circolo – uno che aveva a cuore la sua famiglia e il suo lavoro, è per noi assolutamente da escludere che si sia trattato di suicidio, non crediamo per nulla a questa ipotesi". Molto partecipe alla vita associativa del Circolo, tanto da aver assunto anche cariche dirigenziali, non risulta che Alessio avesse svolto attività politica militante. Nel 2005, quando era presidente del circolo, firmò con altri dirigenti di circoli e associazioni pratesi un appello per votare Fabrizio Giardi, candidato di Rifondazione Comunista alle elezioni regionali del 3 e 4 aprile 2005. La sua vita era dedicata al lavoro e alla famiglia che, negli ultimi tempi, con la necessità di assistere la mamma e la sorella comportava un forte impegno. Aveva studiato all’Istituto Buzzi di Prato diplomandosi come perito tessile, un percorso classico per un giovane pratese. Poi, subito dopo il diploma, è stato assunto dalla ditta della famiglia Becagli e ci è sempre rimasto, per 35 anni, come perito tessile e come magazziniere. "Ha lavorato con noi per tanti anni – dice Lorenzo Becagli, il titolare della Microtex – e qui tutti lo stimano, per noi è stato un duro colpo quello che gli è accaduto".