Gli affreschi, restaurati e conservati a Firenze, torneranno un giorno nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano alle Busche? E’ la chiesa di Poggio alla Malva da dove le opere furono tolte negli anni Cinquanta del secolo scorso e questa vicenda, pur essendo stati chiariti negli anni vari punti, rimane da troppo tempo in sospeso. La chiesa non è in buonissime condizioni ma questo non significa debba essere sempre privata del proprio patrimonio storico e artistico. Le pareti accoglievano un ciclo di affreschi sulla vita di Gesù, risalenti alla fine del Trecento: "L’Annunciazione", "L’adorazione dei pastori", "L’adorazione dei Magi", "Il San Giovanni Battista", "L’ultima cena", "ll bacio di Giuda", "Cristo davanti a Pilato"; "La flagellazione"; "L’incontro con le tre Marie" e "La deposizione".
La consigliera d’opposizione di Forza Italia Angela Castiello, durante l’ultimo consiglio comunale, ha ricostruito attraverso una dettagliata interrogazione la storia di questi affreschi e dove era arrivato il lavoro del Comune sino al 2017, quando la questione fu girata all’allora ministro della cultura Dario Franceschini. Negli anni Cinquanta fu Piero Bargellini (all’epoca era assessore alle Belle Arti con il sindaco La Pira, poi nel 1966 fu eletto sindaco di Firenze) in accordo con don Benvenuto Matteucci, allora parroco della frazione e Arcivescovo di Pisa poi, a farli staccare per custodirli e provvedere al restauro.
Nel 1952 solo 3 affreschi (l’adorazione dei pastori, il bacio di Giuda e la flagellazione) fecero ritorno in chiesa mentre gli altri 7 rimasero in quella che oggi è "Casa Bargellini", una casa della memoria in via delle Pinzochere. Nel 2006, per i 40 anni dall’alluvione di Firenze, gli eredi Bargellini inviarono una lettera alla stampa con la volontà di restituire alla parrocchia di Poggio alla Malva i dipinti ma l’operazione si fermò.
Sempre in quell’anno, il 2006, gli affreschi di Casa Bargellini furono sottoposti a un vincolo collezionistico e non potevano essere separati. Ma tale vincolo non era "pertinenziale", ovvero non erano legati agli arredi della casa museo. L’assessore alla cultura di Carmignano Cristina Monni ha ricostruito gli ultimi passaggi: nel 2009 la Regione aveva chiesto alla Sovrintendenza di avviare una procedura di esproprio ma senza raggiungere un esito.
E’ ormai chiaro che questi affreschi non sono di proprietà Bargellini ma della chiesa la quale però non ha sostenuto l’azione di esproprio: per quale motivo? Questo punto resta tutto da capire. Di certo il ritorno a casa dei tasselli mancanti del ciclo di affreschi sulla Vita di Cristo – che risalgono alla fine del 1300 – è tutt’altro che scontato.
Della questione si occupò il consigliere comunale Mauro Scarpitta (era il 2017) e l’amministrazione scrisse al ministro Franceschini. In quest’ultimo caso, ha fatto sapere l’assessore in consiglio, il Ministero non rispose. "Il ritorno degli affreschi – ha concluso l’assessore Monni – costituisce senz’altro interesse dell’amministrazione ma è necessario tenere presente che al momento non risulta alcuna attivazione in merito da parte della Curia di Pistoia, legittima proprietaria. L’amministrazione comunale può farsi carico di verificare con la Soprintendenza lo stato dei fatti della documentazione esistente".
M. Serena Quercioli