Piazza Duomo, domani alle 21: ecco la strana coppia formata da Giorgio Panariello e Marco Masini, nella tappa pratese di un tour di grande successo che è stato uno dei pochi eventi nell’estate 2023. Il ritorno in città di Panariello è sempre una festa: è un pratese d’adozione, avendo vissuto qui per anni prendendo ispirazione per la costruzione di alcuni personaggi, copiati dal folklore made in Prato (per esempio la signora Italia e Naomo). Se poi il suo rientro in città si arricchisce della presenza di uno dei cantautori più amati dal pubblico, Marco Masini, più che di festa si può parlare di evento. Non a caso all’insegna del tutto esaurito, com’era facile prevedere. Ma questa strana coppia cosa combinerà sul palcoscenico di piazza del Duomo? Di sicuro sarà l’incontro di due mondi: quello del cabaret costellato da una galleria di personaggi, uno più divertente dell’altro, e quello della musica leggera di successo, con tante hits rimaste nella memoria del pubblico. Giorgio Panariello classe 1960, Marco Masini classe 1964. Quando Masini vinceva a Sanremo nella sezione giovani con "Disperato" nel 1990, Panariello stava emergendo affermandosi come imitatore, vincendo l’anno successivo l’edizione di "Stasera mi butto". Quando Marco Masini trionfava di nuovo a Sanremo 2004 come big grazie a "L’uomo volante", Giorgio Panariello sbancava l’auditel con gli show del sabato sera come "Torno sabato" e "Ma il cielo è sempre più blu". Due grandi professionisti dello spettacolo, due amici che hanno deciso di raccontarsi sul palco, alternandosi con i loro cavalli di battaglia.
Nella carriera di Masini come non ricordare "Perché lo fai?", "T’innamorerai", "Ci vorrebbe il mare" ricantata anche magistralmente dalla grande Milva. E poi ancora "Le ragazze serie", "Ti vorrei", "Malinconoia", la tanto discussa "Vaffan….". Nella carriera di Panariello decine i personaggi amatissimi come Merigo, Simone, Mario il bagnino, Silvano, Pio bove, Lello Splendor, per non parlare della imitazione incredibile di Renato Zero. Lo spettacolo di domani sera si trasformerà in una simpatica "sfida" a suon di battute e canzoni, una bella festa come quelle feste che appartengono alla cultura popolare capace di sopravvivere alle mode e alle critiche gratuite.
Federico Berti