
Un. impianto di depurazione di Gida, che ha depurato le acque. industriali e non solo dal 1981
L’accordo sindacale è stato siglato poco prima della fine del mese di maggio e il passaggio (un anno fa ormai ) prima delle quote di Confindustria Toscana Nord e Comune di Prato ad Alia Multiutility, ora dei dipendenti si è svolto senza scossoni. Tutti gli oltre settanta dipendenti di Gida sono stati trasferiti con il patto siglato con i sindacati confederali al Sistema idrico integrato gestito da Publiacqua, nelle cui mani si sono concentrati sia gli impianti dei servizi che i dipendenti. La cessione del ramo di azienda (sarà perfezionato nei prossimi giorni davanti al notaio) porterà con sé il mantenimento dei livelli occupazionali, cioè nessuno perderà il lavoro, e degli stessi salari.
Il passaggio del personale diventerà effettivo dal primo di luglio, ma potrebbe slittare di qualche settimana fino a quando non saranno terminati gli adempimenti aziendali. Nel trasferimento da Gida a Publiacqua, è cambiato anche il tipo di contratto nazionale di riferimento "senza però che questo abbia inciso né sul numero di dipendenti né tanto meno sul loro salario e sui livelli – spiega Alessio Bettini della Funzione pubblica Cgil – . Il tipo di contratto che interessa circa 76 lavoratori è differente: si è passati dal contratto di igiene ambientale a contratto acqua e gas".
"L’accordo – aggiunge Christian Paci della Femca Cisl – mantiene le stesse retribuzioni, garantisce tutele sindacali e anzi tecnicamente è un patto che in previsione è migliorativo rispetto al contratto precedente, in quanto il contratto nazionale gas-acqua è stato rinnovato di recente".
Una contrattazione che ha fatto sì che non si perdesse l’esperienza maturata in Gida, perché "c’è stata un’apertura da parte di Publiacqua nel valorizzare il patrimonio anche organizzativo che portano in dote i lavoratori di Gida. Così l’esperienza storica di Gida va ad integrarsi con quella di Publiacqua portando anche un valore aggiunto vista la sua specificità nell’attività legata al mondo della gestione di depurazione e riciclo delle acque civili e industriali".
Il terremoto giudiziario, che ha coinvolto la sindaca Ilaria Bugetti e l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, non pare aver avuto ripercussioni sull’umore e sul futuro dei lavoratori di Gida. Nessuna preoccupazione sarebbe stata sollevata: tra l’altro l’accordo sindacale è stato siglato qualche tempo prima che si scatenasse il caso che ha investito politica e imprenditoria.
Il nuovo corso di Gida, partecipata fino ad allora dal Comune di Prato e Confindustria Toscana Nord, era iniziato nel 2024. Ad aprile dello scorso anno con il voto in consiglio comunale della cessione delle quote di Gida ad Alia, la storica società si apprestava ad entrare sotto il controllo della Multiutility toscana nata dalla fusione fra Alia, Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana. L’operazione è avvenuta in due step: il Comune con il 46,92% del capitale sociale ha sottoscritto l’aumento di capitale tramite il conferimento in natura delle azioni di Gida ad Alia (possedeva l’8% delle azioni). Il secondo accordo ha riguardato il restante 45,08%, che è stato ceduto ad Alia da Ctn. La previsione di Alia è di investire su Gida per valorizzarne le competenze acquisite negli anni e rafforzarne la posizione strategica per la regione e per i territori rientranti nell’ambito dell’Autorità Idrica Integrata.
Sara Bessi