"Il fatto che il museo Pecci mostri segni di debolezza non è affatto bello, poi anche per le maestranze e i dipendenti sinceramente avrei evitato di arrivare a tagli drastici sul personale. Magari ci potevano essere misure che potevano accompagnare a un pensionamento delle persone senza dover procedere con la procedura di licenziamento. Vedremo più approfonditamente che cosa succede assieme anche agli altri soci". Anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, interviene sulla vicenda del duplice licenziamento in tronco al Pecci che ha sollevato un caso politico e culturale in città. "Questo è un museo fondamentale della Toscana, perché è il punto di riferimento dell’arte contemporanea – aggiunge il governatore -. Qualche anno fa si prefigurava la costruzione anche a Firenze di un centro dell’arte contemporanea al Meccanotessile. Fu io come assessore alla Cultura della città di Firenze in quel momento a dire di non creare un’eccessiva frammentazione". La strada che fu presa, ricostruisce ancora il presidente della Regione, fu quella di "dare spazio all’arte contemporanea a palazzo Strozzi che vive momenti di arte contemporanea come momenti di richiamo all’arte rinascimentale o comunque di storicità più evidente per Firenze e la Toscana e di concentrare il vero centro a Prato".
CronacaGiani: "Avrei evitato tagli drastici Ci potevano essere misure diverse"