Galceti, la riapertura è un rebus. Per gli animali servono più spazi

L’iter per il riconoscimento a santuario faunistico da parte della Regione è in corso, perché arrivi a termine sono necessarie nuove strutture per la fauna. Ma in area protetta non è consentito costruire.

Nelle maglie della burocrazia. La riapertura del Centro di scienze di Galceti è più complicata del previsto. Mettere insieme la possibilità di aprire di nuovo il parco al pubblico con la cura della fauna selvatica non è cosa da poco. Da qui i ritardi che si sono accumulati negli ultimi mesi per cercare di sbrogliare una matassa di non facile soluzione.

Il problema è legato agli spazi necessari per gli animali e alla oggettiva difficoltà di realizzarli trattandosi di area protetta. La procedura di riconoscimento da parte della Regione Toscana del Centro di Scienze Naturali come santuario faunistico è in corso. Il problema è che l’approvazione, è vincolata all’esecuzione di alcuni interventi che permettano la completa separazione della fauna selvatica che viene reintrodotta in natura una volta ristabilita dopo le cure del caso, da quella che non è possibile reintrodurre nel proprio habitat e quindi rimane al Centro o comunque in strutture adeguate. "Sulla riapertura non c’entrano le prescrizioni della Asl che il Csn ha sempre seguito e continuerà a seguire e che riguardano la separazione di alcuni animali, che potrebbero essere veicolo di infezioni, dagli altri. È chiaro che la risistemazione del parco manterrà il pieno rispetto anche di quelle normative", precisano dalla Fondazione Parsec che ha in gestione il centro. "Rimane al momento il problema molto importante della disponibilità di spazi. Giustamente in un parco naturale non si possono costruire altri manufatti, però l’utilizzo di quelli esistenti non risolve il problema per questo si stanno studiando altre soluzioni".

In sostanza perché l’iter di riconoscimento a santuario faunistico da parte della Regione possa arrivare a compimento servono gabbie, recinti e manufatti per gli separare gli animali, strutture che però non possono essere costruite all’interno dei 18 ettari di area protetta. Comune e Fondazione Parsec promettono di essere a lavoro per cercare una soluzione che metta d’accordo tutti fronti.

Intanto il consigliere di Centrodestra Claudiu Stanasel ha presentato un question time: "Ho sempre creduto nel valore del Csn che ritengo un gioiello della nostra città e ho sperato che potesse tornare a disposizione della cittadinanza ma ormai sono passati quasi due mesi dalla data della possibile riapertura che l’amministrazione aveva identificato nell’8 settembre di quest’anno - dice -. Durante il sopralluogo della commissione Controllo e Garanzia a Galceti ho avuto modo di vedere lo stato attuale dei lavori e ho colto, con apprezzamento, le belle parole in merito ad una imminente riapertura forniteci dall’assessore Sbolgi. Peccato che non fosse così".