
Roberto Cesario, segretario del Nursind Prato
Prato, 24 giugno 2022 - Non è infermiera, ma operatrice socio-sanitaria la donna che nei giorni scorsi a Prato è stata denunciata con l'accusa di aver rubato effetti personali a pazienti in fin di vita. La precisazione arriva da Roberto Cesario, segretario del Nursind Prato, il sindacato delle professioni infermieristiche.
“In merito alla triste vicenda accaduta all’ospedale di Prato - spiega - vogliamo precisare che la persona che avrebbe commesso questo atto esecrabile non è un’infermiera, come invece è stato affermato da alcune testate giornalistiche. Siamo vicini alle famiglie delle vittime, consapevoli che tutti gli ospedali, compreso il Santo Stefano di Prato, vedono la presenza di tantissimi infermieri e Oss che lavorano fianco a fianco con dedizione e grande professionalità”.
Conclude Cesario: “Ci troviamo davanti a un atto che, se venisse confermato dalle indagini, rappresenterebbe quanto di più odioso si possa immaginare dentro le mura di un ospedale. Proprio per questo la nostra condanna non può essere che ferma e inflessibile. Ma allo stesso tempo non possiamo non sottolineare che gli operatori socio-sanitari non fanno parte della ‘famiglia’ degli infermieri e questa confusione tra le due categorie non fa che danneggiare una professione già messa a dura prova da due anni di pandemia”.