Fuga continua dai locali . Camerieri e baristi ancora non si trovano. E l’open day è un flop

Alla giornata organizzata dal Centro per l’impiego si sono presentati in 22. Le associazioni di categoria: "Problema sempre più difficile da risolvere" .

Fuga continua dai locali . Camerieri e baristi ancora non si trovano. E l’open day è un flop

Fuga continua dai locali . Camerieri e baristi ancora non si trovano. E l’open day è un flop

I numeri dell’open day promosso dal Centro per l’impiego di Prato e dedicato al settore della ristorazione confermano le difficoltà di bar, ristoranti e locali in generale nel riuscire a colmare le lacune a livello di organico. Di persone interessate a lavorare fra i tavoli, in cucina o dietro a un bancone ce ne sono apparentemente sempre meno. Non a caso, durante la giornata di martedì, nelle cinque ore dell’open day si sono presentati in via Pistoiese 558/E solamente in 22 per sostenere un colloquio con gli operatori del Centro dell’impiego e per conoscere le offerte a disposizione. In prevalenza si tratta di uomini fra i 25 e i 39 anni (anche se è stata coperta pure la fascia 40-54), alcuni dei quali stranieri e la maggior parte con esperienze alle spalle come cuochi, pasticceri, inservienti, lavapiatti e camerieri. Per alcuni di questi, c’è la possibilità immediata di avere un colloquio per cominciare nel più breve tempo possibile a lavorare. Questo a dimostrazione dell’estremo bisogno delle attività della ristorazione di reperire nuovi dipendenti. Attività che tuttavia faticano in questa loro ricerca. Il trend negativo va avanti ormai da anni e non si riesce a trovare un rimedio.

"Onestamente – dice Stefano Bonfanti, presidente provinciale Confesercenti Prato – non abbiamo una ricetta per invertire la rotta. Ci stiamo provando, ma la situazione continua a peggiorare. Io ad esempio ho bisogno di un cameriere per il mio ristorante per la stagione estiva. C’è un problema legato ai giovani che escono dalle scuole alberghiere: una volta terminati gli stage, non si rendono più disponibili".

La musica non cambia ascoltando la testimonianza di Tommaso Gei, presidente di Confcommercio Pistoia e Prato: "Il mercato non è vivace. Quando il titolare di un locale ha bisogno di personale, non è tranquillo perché è consapevole di non avere l’imbarazzo della scelta – afferma – Di conseguenza è difficile individuare la persona giusta per il ruolo giusto e la decisione su chi assumere diventa quasi obbligata".

Francesco Bocchini