ELENA DURANTI
Cronaca

Nasce la filiera della birra, dalle piante del luppolo ai mastri produttori locali

Firmato il protocollo d’intesa per promuovere l’eccellenza del territorio pratese. La coltivazione nei terreni dell’Istituto Datini: il primo raccolto nel 2025

Produzione di birra artigianale (Foto di repertorio)

Produzione di birra artigianale (Foto di repertorio)

Prato, 29 maggio 2024 – Prato sperimenterà la coltivazione del luppolo, per creare una filiera locale, con effetti positivi sulla produzione di birra artigianale "made in Prato". E’ questo l’intento dei 7 soggetti firmatari del protocollo di intesa, nato grazie al tavolo sull’agricoltura urbana sostenibile di "Prato Circular City", promosso dal 2023 dal Comune di Prato per portare avanti il progetto di un prodotto locale, fortemente radicato sul territorio.

I soggetti firmatari - Comune e Provincia di Prato, Pin (Polo universitario pratese), Istituto Datini, Rete di imprese Luppolo made in Italy, birrificio "I Due Mastri", azienda agricola "Tra Bosco e stelle" - si impegneranno in questa iniziativa per creare una strategia condivisa per lo sviluppo di una filiera pratese del luppolo, che potrà avere effetti positivi sull’intera produzione locale della birra artigianale. Lo si farà realizzando un luppoleto sperimentale, sui terreni dell’Istituto Datini (sezione agraria), con fini didattici e formativi. L’azienda agricola "Tra Bosco e stelle" si occuperà di supportare la coltivazione del luppoleto, aprendo le porte a nuove opportunità per gli studenti del Datini e diversificando l’offerta formativa. Il birrificio "I Due Mastri" si impegnerà a sperimentare questo luppolo all’interno dei propri processi produttivi. E la Rete d’imprese del Luppolo Made in Italy metterà a disposizione le competenze tecniche e agronomiche per lo sviluppo di questa coltivazione a Prato.

Il responsabile Stefano Fancelli spiega: "La birra è una bevanda di comunità, fatta di storia e di saperi tramandati". Per l’assessore allo sviluppo economico del Comune, Benedetta Squittieri c’è soddisfazione nel vedere che il varo di un luppoleto pratese è alle porte e che potrebbe segnare un passaggio epocale per l’economia agricola del territorio. Il Pin, come dice la presidente Daniela Toccafondi, si mette a disposizione con il laboratorio Arco che provvederà a fornire il supporto scientifico in relazione alla qualità merceologica delle produzioni e al rafforzamento della filiera della birra di qualità.

Quella del luppolo è una coltivazione costosa e complessa che avverrà con due filari piantati sul terreno dell’istituto Datini, la cui dirigente Francesca Zannoni ha sottolineato: "è un progetto importante che coinvolge gli studenti dell’agrario che dell’alberghiero che impareranno i segreti della birra artigianale per proporla poi in sala".

Elena Duranti