LAURA NATOLI
Cronaca

Un figlio con l’alunno, parla il marito della donna in carcere: “Resto accanto a lei. Ora mi prenderò cura dei nostri bambini da solo"

La donna è in cella dopo la condanna per violenza sessuale. "Ci rivedremo presto, al piccolo abbiamo detto che mamma deve riparare a un errore ma che ci sarà sempre"

Il marito della donna finita in carcere dopo la sentenza di Cassazione (Attalmi)

Prato, 26 ottobre 2023 – «E’ stata una giornata drammatica. Non si è mai pronti a una cosa del genere. Ci siamo salutati dandoci appuntamento presto". E’ devastato dal dolore il marito della donna di 35 anni entrata nel carcere di Sollicciano dopo la sentenza di Cassazione che ha confermato la condanna per violenza sessuale su minore di 14 anni e atti sessuali con minore.

Dalla relazione fra la donna e il ragazzino a cui dava ripetizioni è nato un figlio, che ora ha 5 anni, e che è stato riconosciuto dal marito della donna. L’uomo (di cui omettiamo il nome, come quello della moglie, per tutelare i figli minorenni), 36 anni, è "distrutto", parla fra le lacrime, ma ribadisce la sua intenzione di restare accanto alla donna che non ha mai smesso di sostenere in tutto il percorso giudiziario. I figli resteranno con lui in questo periodo nel quale la donna sarà in carcere.

Come sta?

"Non bene. E’ molto dura".

Si aspettava questo epilogo?

"Non si è mai preparati a una cosa del genere anche se lo immaginavamo. Fino all’ultimo c’è la speranza".

I vostri figli come l’hanno presa?

"Il grande ha 15 anni e forse ha più chiaro quello che è accaduto. Quando è successo tutto aveva dieci anni, ha seguito tutta la vicenda. Non è affatto semplice per lui. Il più piccolo è seguito da uno psicologo infantile che ci consiglia su come comportarci, come filtrare le informazioni".

Cosa gli avete detto?

"Gli abbiamo spiegato, come ha suggerito lo specialista, che la mamma deve riparare a un errore e sarà assente per un po’ di tempo ma sarà sempre con loro".

Ha accompagnato lei sua moglie a Sollicciano?

"Sì, insieme a mio padre. E’ stato pesante, soprattutto perché i familiari del ragazzo sono venuti fuori da casa nostra a guardare. Aspettavano di vederla andare in carcere. E’ stato brutto anche perché sono arrivati nel momento in cui mia moglie stava salutando i bambini. Abitiamo vicino, quindi erano qui in giro. Non capisco che cosa ci fosse da guardare".

Avevate mai avuto contatti con l’altra famiglia?

"Mai. Hanno solo voluto assistere al momento in cui lei lasciava la casa per andare in carcere"

Cosa vi siete detti con sua moglie di fronte ai cancelli del carcere? Come vi siete salutati?

"Ci siamo promessi di rivederci prestissimo. I bambini hanno bisogno della mamma".

Sua moglie come stava?

"Era sconvolta, agitata, preoccupata per i bambini. Non era pronta".

Adesso è solo a gestire i due ragazzi. Anche il più piccolo resta affidato a lei?

"Sì, sono il padre. Per la gestione ho l’aiuto e il sostegno di tutti i nonni. Non sarà facile. E’ una assenza non da poco".

Per lei i due figli sono uguali?

"Certo, l’ho sempre detto".

In tutti questi anni, dopo tutto quello che è stato detto e scritto, il rapporto con sua moglie non è mai cambiato. Siete sempre sembrati molto uniti, anche durante il processo. Il vostro rapporto non ne ha mai risentito? Neppure della relazione extraconiugale?

"Stiamo insieme da quando eravamo giovanissimi. Anche io ho fatto i miei errori. Ci siamo ritrovati e promessi che saremo rimasti insieme per sempre. La aspetterò, come la aspettano i bambini che hanno bisogno della loro mamma. Continueremo su questa strada".

Laura Natoli