
La benedizione dei ceri (foto Attalmi)
Prato, 8 settembre 2020 - Una festa dedicata agli eroi che si sono spesi, senza risparmiarsi, per combattere il Covid durante il periodo più duro dell'emergenza sanitaria, ovvero operatori della Asl e volontari della Protezione civile. Una festa tutta particolare, senza publico, con poche decine di persone lungo le transenne intorno a piazza Duomo e all'interno solo i rappresentanti delle istituzioni civili e militari (capienza massima ridotta a 160 persone). Prato ha vissuto un 8 settembre storico, per i limiti imposti dalla pandemia, per le mascherine, per il significato che ha avuto la scelta di celebrarlo comunque, nonostante tutto.
La giornata di festa si è aperta con il Solenne Pontificale in Duomo e la tradizionale offerta dei ceri alla Cappella della Cintola della Madonna da parte dell'Amministrazione comunale le celebrazioni per il 53° Corteggio storico.
La Messa è stata concelebrata da monsignor Rodolfo Cetoloni, vescovo di Grosseto, e dal vescovo di Prato Giovanni Nerbini. Al termine della funzione sul sagrato della cattedrale è avvenuta l'offerta dei ceri, presieduta dal vicesindaco Luigi Biancalani: «La città si è dimostrata straordinaria in tutto il difficile periodo dell'emergenza COvid 19 e del lockdown, in tutte le sue articolazioni, dalle Forze dell'ordine, alle associazioni e al volontariato - ha detto il vicesindaco - Tutti si sono dati da fare per andare incontro alle esigenze del prossimo. Adesso guardiamo al futuro con attenzione e prudenza, ma non con preoccupazione».
Il Corteggio. Alle 20.15 il Gonfalone, i Valletti e le autorità, partiti da piazza del Comune, si sono diretti in via Guasti, via Muzzi e Largo Carducci per poi ricongiungersi in via San Michele con i 10 gruppi storici che hanno formato la sfilata entrata in piazza Duomo intorno alle 21.
Questi i gruppi storici presenti, tutti locali per l'assenza di stranieri e città gemellate a causa delle restrizioni legate al virus: Gruppo Storico di Montemurlo, Compagnia dell'Aringa, Aquila Bianca (nuovi), Gruppo Storico di Carmignano, Compagnia de' Valcento (scherma medievale - nuovi), Società della Miseria, Gruppo Storico Il Drago - Pro Loco La Querce (nuovi), Terra di Prato (nuovi), Palla Grossa, Alfieri e Musici della Valmarina (sbandieratori).

Onorificenze. Il momento clou della serata è stata la consegna dei Gigliati d'Oro a Paolo Diani, coordinatore del volontariato della Protezione Civile e a Paolo Morello Marchese, direttore della Asl Toscana centro in rappresentanza delle associazioni che fanno parte della Protezione Civile e delle categorie sanitarie, Società della salute, Ordine dei Medici, degli Infermieri e dei Farmacisti che in questi mesi di emergenza hanno messo a rischio la vita nella lotta al Covid per il bene della collettività.

Momento musicale. Subito dopo è stata la musica a conquistare la scena grazie alle performance di Amara e Simone Cristicchi che hanno cantato due brani a testa perima di chiudere con il canto "Dall'aurora tu sorgi più bella".
L'ostensione. Dal pulpito del Duomo, intorno alle 22,30 il vescovo Nerbini ha poi mostrato la Sacra Cintola, come da tradizione, ringraziando chi ha organizzato la festa e chi ha patecipato.

Il finale. Per concludere la festa dell'8 settembre, che quest'anno non prevedeva i tradizionali fuochi d'artificio, c'è stato infine un gioco di luci laser accompagnato ancora dalla musica. Un finale nuovo, diverso dal solito. Nella speranza di tornare presto alla tradizione e alla normalità.