REDAZIONE PRATO

Quando il calcio fa miracoli. Il piccolo Fei incontra Insigne e torna a sorridere

L'abbraccio con il suo idolo prima della partita allo stadio Franchi di Firenze

Lorenzo Insigne accanto a Fei, alla professoressa Cavaliere e ad altri ragazzi del Gramsci

Prato, 2 maggio 2018 -  Di solito quando si incontra il proprio idolo le parole si bloccano in gola e l’emozione irrigidisce tutti i sensi. Il timido Fei, invece, ha ritrovato uno splendido sorriso quando ha potuto abbracciare Lorenzo Insigne, beniamino numero uno della sua squadra del cuore, il Napoli. E ha abbracciato pure i suoi professori, fatto inusuale per un ragazzo introverso come lui, quando ha ricevuto la maglietta firmata e autografata direttamente dalle mani del campione napoletano. E’ una bella storia di inclusione, ma anche di passione e di amore per lo sport, quella capitata alla classe IV AL del liceo scientifico tradizionale del Gramsci Keynes.

Domenica  mattina i ragazzi e alcuni professori, con Fei ovviamente in prima fila, hanno incontrato il numero 24 partenopeo, proprio alla vigilia della sfida contro la Fiorentina, nella hall di un albergo di Firenze. Un incontro reso possibile prima di tutto dalla grande disponibilità del Napoli Calcio, ma anche dall’idea un po’ folle (nel senso buono del termine) della professoressa Rossana Cavaliere, che ha pensato bene di inviare una lettera a Castel Volturno per chiedere un incontro fra i ragazzi e il giocatore. «Fei è un ragazzo cinese educatissimo e molto timido, con alcuni problemi cognitivi. All’inizio ha fatto fatica a relazionarsi con i suoi compagni, anche per le difficoltà legate alla lingua», spiega la professoressa. «Alla fine i ragazzi hanno trovato la chiave giusta per entrare in sintonia. Fei riusciva a dialogare solamente se si parlava di calcio. In particolare del Napoli e di Maradona o più recentemente del suo nuovo idolo Insigne. Quindi ho provato a fargli questo bel regalo, come esempio di inclusione riuscita sui banchi di scuola». Immaginarsi la sorpresa quando, appena pochi giorni dopo aver ricevuto la lettera, Insigne ha accettato di incontrare il suo tifoso dagli occhi a mandorla, organizzando l’incontro proprio alla vigilia del match contro la Fiorentina. Quando si parla di calcio, del resto, non esistono barriere che tengano (o almeno ci piace pensarla così). In particolare se di mezzo c’è il grande cuore di un campione come Insigne, sempre disponibile a incontrare i suoi fan. Un sogno nel cassetto che Fei inseguiva da tempo, fin da quando, seguendo i suoi genitori in alcuni spostamenti lavorativi, aveva avuto modo di innamorarsi del Vesuvio e della squadra partenopea, abitando proprio a Napoli.

«La cosa più bella è stata vedere Fei felice come non lo avevamo mai visto in tanti anni passati assieme a scuola», conclude la professoressa Cavaliere. «Questa esperienza lo ha avvicinato molto ai suoi compagni. Abbracciava tutti e mostrava la maglia ricevuta come un prezioso trofeo. Per lui è stata sicuramente una giornata indimenticabile. E in fondo lo è stata anche per noi». Alle 18, poi, sulle tribune del «Franchi» c’era un tifoso in più a sostenere il Napoli nella corsa scudetto. Insigne e i suoi non ce l’hanno fatta a superare la Fiorentina. Ma il gol più bello, almeno per il giovane Fei, lo avevano già segnato prima del fischio di inizio.

Leonardo Montaleni