Misura interdittiva del divieto di esercitare la professione per un avvocato nell’ambito di un’inchiesta a Prato. Il provvedimento, della durata di sei mesi, è stato disposto, spiega una nota del procuratore pratese Luca Tescaroli, perché il legale avrebbe "istigato due testimoni a rendere false dichiarazioni" al pubblico ministero "consistenti nel fornire la versione non veridica di aver visto un’anziana signora, affetta da decadimento fisico cognitivo, a seguito di molteplici patologie, firmare autonomamente un testamento olografo, quando invece la stessa era impossibilitata a farlo". La falsa testimonianza delle due persone sarebbe stata resa nel corso di un procedimento penale pendente proprio a Prato.
Secondo quanto appreso, i due testimoni, dunque, sarebbero stati messi su dall’avvocato che li avrebbe istigati a dire il falso durante le indagini in procura per una circonvenzione di incapace.
I due testimoni infatti avrebbero dichiarato al pubblico ministero che l’anziana signora avrebbe firmato il testamento. Peccato che la pensionata sia affetta da una grave patologia che la rende praticamente incapace di intendere e volere. L’anziana non sarebbe neppure in grado di apporre la sua firma sul documento, come sarebbe emerso da una perizia.
Motivo che ha spinto la procura a fare accertamenti e a chiedere al gip la misura interdittiva per il professionista pratese.